INCONTRI in rete: Segnalazioni Sul sito dell’AGORA’ del lavoro, “Non voglio più essere clandestina al mio fare”

by Donatella Massara on novembre 14, 2011

Un articolo di grandissimo interesse sul blog di Agoràdellavoro, già segnalato in questo sito

Clelia Mori “Non voglio più essere clandestina al mio fare”

segue il mio commento inviato

<<Ringrazio molto Clelia per questo suo pezzo che voglio segnalare immediatamente sul sito di cui mi occupo Donne e conoscenza storica, lei esprime bene la concezione del lavoro come totalità. Sento in lei oltre all’intelligenza della situazione generale il dolore che esprimeva mia madre che dopo sposata si era affidata alla valutazione di mio padre, rinunciando a fare la maestra, un lavoro che le piaceva moltissimo. Era una vera sofferenza per lei sentirsi definire ‘una che non lavorava’ perchè stava in casa a curare la famiglia. E si ribellava al linguaggio che la definiva con convinzione, spiazzando ogni ragionamento consolatorio che tentasse di aggiustare al meglio la considerazione di quello che stava facendo. Purtroppo il valore ce lo diamo sempre da noi stesse, in prima istanza. Irrita però accorgersi che quelle (o quelli) che stimiamo – per altri motivi dal lavoro che svolgono e dal reddito che percepiscono – non riescono a considerare con ampiezza tutte le varianti esistenti, in questo caso, del lavoro. Avendo per di più la presunzione di avere la capacità di sintetizzare (o simbolizzare) fra le tante varianti della molteplicità del mondo. Mentre vedere le diversità, concepirle in una visione che le nomini, conoscendole, e valorizzare la differenza femminile potrebbe essere una pratica e un pensiero strategicamente straordinario.

Donatella>>

Segnalo anche il messaggio di Silvia Motta che pienamente condivido e come me, molte donne e anche uomini

<<Non ci posso credere…
by agoradellavoro
Domenica 13 novembre, ore 10:  stanno per formare il nuovo governo e sento citare solo nomi di maschi-anziani-(esperti?).

E mi assale una infinita tristezza.

Dove sono le brave economiste della Bocconi (e anche di altre università) signor Monti?

Non c’è nessuna donna che potrebbe gestire la sanità dopo  che le donne si occupano dalla mattina alla sera della salute dei cittadini (giovani, vecchi, maschi e femmine)?

Non c’è nessuna donna  che possa gestire l’istruzione, quando giorno dopo giorno le donne portano avanti l’istruzione e la crescita culturale di questo paese (negli asili, nelle scuole, nelle biblioteche, nei musei, ecc).?

Non c’è neanche una donna che può degnamente occuparsi di ‘aggiustare’ lo strazio che sta avvenendo nel lavoro e nella produzione?

Potrei continuare…spero non sia vero.

silvia motta>>