Diario dalla Cina: Viaggiare da sola: Dunhuang e le grotte di Mo Gao

by Donatella Massara on luglio 6, 2013

Mi piacciono molto gli affreschi. In Italia ne ho visitati tanti nelle chiese e nei castelli. Eppure in Cina non ne avevo mai visti. Durante il III secolo d.C. Il Buddismo entrò in Cina attraverso la Via della seta – quella via commerciale che collegava la Cina con l’Asia occidentale e l’Europa. La Via della seta attraversava il vasto deserto del Taklamakan dove c’erano le oasi. Dunhuang era collocata in un’importante posizione perchè era l’ultima fermata dei pellegrini cinesi fedeli a Budda che andavano verso l’India ed era la prima fermata per arrivare alle missioni cinesi. Le grotte affrescate di Mo Gao sono a 25 chilometri da Dunhuang

Le grotte di Mo Gao erano delle scarpate di arenaria che venivano scavate dai fedeli buddisti di fronte al fiume,  oggi ompletamente prosciugato. Il lavoro di costruzione delle grotte è cominciato 1000 anni fa, generazione dopo generazione, una cava dopo l’altra per arrivare a oggi dove sono presenti 492 cave: 45000 metri quadrati di muri dipinti e oltre 2400 sculture buddiste. Gli affreschi sono di inestimabile valore, documentano il cambiamento dello stile di vita, nella religione e nella cultura su un arco di tempo di oltre 1000 anni.

Le grotte sono protette da un muro costruito appositamente 


Prima di essere stata qui avevo visto molte immagini e letto introduzioni sulle grotte ma la realtà è più forte. Sono così lunghe anche formate da due o tre ambienti. All’interno le cave sono completamente coperte di muri dipinti di affreschi colorati che illustrano le dottrine del Budda, storie e leggende. Sono rimasta stupita dalla bravura degli artisti. Deve essere stata una fede autentica a dargli la forza di completare questi meravigliosi lavori. E ho immaginato quel tempo antico quando i fedeli arrivavano in questo posto solitario e riparati nelle caverne semi illuminate, inginocchiati davanti al Budda pregavano, trovando la pace, la speranza e la salvezza.


Gli affreschi così belli e le sculture mi hanno profondamente toccato. Avevo sempre desiderato vederli e finalmente l’ho fatto. Dopo 3 ore di aereo da Pechino sono arrivata alle Grotte.

 

A Dunhuang c’ è un altro interessante posto da visitare: la montagna di sabbia. Molti anni fa qui è stato girato un film famoso. Hero di Zhang Zimou. Il sole rosseggiante, le dune dorate e le mandrie di cammelli formano una bella immagine. E’ un posto che richiama molti turisti.

Oltre alla bellezza del paesaggio i turisti si divertono divertente a guidare il cammello verso la vetta della montagna per poi ridiscenderla, ma io ho solo guidato il cammello in piano. I cammelli perdono il pelo durante l’estate per cui sembrano più piccoli

 

Durante il mio viaggio ho incontrato molte donne che viaggiavano da sole -come me- per vedere le grotte e gli affreschi. Di solito sono donne provenienti dalle grandi città e sono molto indipendenti. Penso che il vantaggio di viaggiare da sole sia la libertà di fermarsi dove più ti piace. La solitudine da alla gente il tempo di guardare in se stessa. Così se non trovo una buona compagnia preferisco essere da sola.




Ho visitato il Parco geologico nazionale che è a 180 km da Dunghuang. Il Parco è famoso per le sue rocce di argilla gialla e per le dune nere. E’ un tipo di paesaggio che è possibile vedere solo in questa parte della Cina e dell’Asia occidentale. Nei tempi antichi la gente chiamava questi posti “La citta dello spirito” perchè il forte vento creava dei rumori spaventosi, nessuno osava entrarci. Ma oggi con i moderni mezzi di trasporto possiamo andare da qualsiasi parte senza avere più la paura di non tornare indietro sani e salvi. Forse è per questa ragione che la gente rispetta sempre meno la natura.