Dieci anni fa - nel 1993 - usciva nelle sale The Piano di Jane
Campion, conosciuto in Australia anche con il titolo di Pleasure
e di The Black Keys, durante l'anno di lavorazione, il
1992.
Lezioni di piano è un film vincitore di svariati premi:
esperienza non nuova per Jane Campion, come spiega una scheda
del 2001 di Massimo Nipoti. Allo stesso tempo la regista ha suscitato
forti polemiche al suo esordio nel lungometraggio a Cannes con Sweetie,
1989; i giornalisti scandalizzati dopo la proiezione disdirono l'appuntamento
per la conferenza-stampa. Jane si rifa dello scacco l'anno successivo
a Venezia con Un angelo alla mia tavola.
La biografia della regista continua nella presentazione
di Laura Modini.
Il film di Jane Campion pronto per il 2003 è In the Cut,
script della regista, ispirato a un bestseller del 1996
di Susanna Moore che firma la sceneggiatura (tr.it. Dentro,
TEA, 1999).
Il 1993 è stato un anno con precisi segnali nel cinema,
nella storiografia, nel pensiero e nella politica delle donne.
In questo anno
e anche in seguito, nessun film a regia femminile ha avuto tanto successo
quanto Lezioni di piano. Jane Campion si afferma regista di
fama mondiale con questo film ed è fra le prime della mia generazione
a diventare veramente nota, dopo le registe degli anni '70, femministe
di Frauenfilm, come Margarethe Von Trotta.
Ri-vedere oggi Lezioni di piano significa avere a che fare
con molta critica.
Nonostante la sovrabbondanza di testo critico, reperibile anche nei
siti e nelle riviste di cinema, avevo previsto di misurarmi con la
pellicola, rivista in originale versione e lo faccio per salutarne
i dieci anni.
Anzitutto riconosco che il film - intessuto su una trama ambigua e
irrisolta - è straordinario per la bellezza di immagini che
ne fanno un film unico, un cult-movie e un capolavoro. Vorrei raccontarlo
dopo averlo guardato e riguardato.
continua