Donne e conoscenza storica
     

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Film recensiti:

Film recensiti:

Antonietta DE LILLO, Il resto di niente

Pirjio HONKASAL, The 3 Rooms of Melancholia

Antonia BIRD, The Hamburg Cell

Spike Lee, She hate me

Amos Gitai, Promised land

 

Film di storia

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Antonietta DE LILLO, Il resto di niente (Italia) - 103' con
Maria De Medeiros, Rosario Sparno, Raffaele Di Florio mette in scena la vicenda politica e personale di Eleonora De Fonseca Pimentel, la nobildonna di origine portoghese che partecipò attivamente alla Rivoluzione napoletana del 1799, dirigendo Il monitore napoletano e finendo ghigliottinata come gli altri rivoluzionari. Il film si ispira al romanzo di Enzo Striano Il resto di niente dedicato a Eleonora De Fonseca sullo sfondo del <<resoconto sceneggiato e drammatizzato del paradigma, appunto, dell'andata al popolo di un gruppo di intellettuali e il loro scontro con il mob come lo chiamava Eric Hobsbwam, la populace, la plebe irredenta, irredimibile e recalcitrante alla redenzione.>>(A.Squillaci http://lafrusta1.homestead.com/rec_striano.html). Il film adatta e rispetta con precisione l'andamento del romanzo storico di Striano. La ricostruzione raffinata degli avvenimenti storici sono una sostanziosa cornice alla figura della letterata, che tuttavia attraverso la recitazione contenuta e straniata di Maria De Medeiros prende corpo nella sua interezza e singolarità. Vediamo nel film di Antonietta De Lillo la biografia più conosciuta di Eleonora, il marito violento, la nascita e la perdita del figlio, il divorzio e le amicizie femminile che la legarono anche alle donne del popolo conosciute nella prima prigionia e poi coinvolte nella rivoluzione. Non trascurano la regista e gli sceneggiatori la professione di Eleonora che scriveva, anzitutto, e che una recente ricerca di Elena Urgnani ha reintrodotto pubblicando i suoi lavori poetici, dei quali questo sito per gentile concessione di questa studiosa mette in rete una piccola selezione di sonetti, fra i quali quello dedicato alla morte del figlio.(Elena Urgnani, La vicenda letteraria e politica di Eleonora di Fonseca Pimentel, La città del sole, Napoli,1998)

Pirjio HONKASAL, The 3 Rooms of Melancholia (Finlandia, Svezia, Danimarca)-106 in questo bellissimo documentario la regista guarda ai luoghi di guerra della Russia puntando la macchina da presa sui bambini. Gli attori non sanno di essere ripresi o forse se ne sono dimenticati. Le riprese quasi sempre in primissimo piano indugiano sui volti di questi bambini mentre la voce fuori campo racconta qualcosa di essenziale delle loro vite. Tuttavia la regia ci porta a confrontarci più con l'interiorità di queste giovani vite, mai nessuna ripresa produce in noi l'orrore o lo scandalo, anche se la regista si muove a Grozny fra edifici distrutti, si introduce nelle case dove una madre ammalata deve lasciare andare via i suoi bambini ancora piccoli. La regista vuole farci vedere i visi dei bambini, tenerli in lunghissimi primi piani e avvolgerli con la luce tiepida del colore dentro al collegio della Accademia militare di Kronstadt, con i toni drammatici del bianco e nero in Cecenia, con il colore più vivo nella casa di accoglienza in Inguscetzia quando il documentario si chiude sul primo e unico sorriso dei bambini ripresi. I bambini mentre sono filmati si muovono, stanno in fila al primo addestramento militare, guardano altri compagni in palestra, telefonano alla famiglia. I ragazzini non vengono mai intervistati, come di solito succede nei reportage, non ci parlano mai direttamente se non attraverso i visi sui quali la regista si sofferma in lunghe riprese. Sono queste scene che ci fanno ascoltare lo scorrere del pensiero - il nostro e il loro - riprese aperte con scarne informazioni che denunciano la perdita della madre o di entrambi i genitori, casi di abbandono e di disastro delle famiglie di origine che, come vediamo nella prima stanza, in Russia sfociano nell'arruolamento. Nella seconda stanza siamo a Grozny ed entriamo in contatto con la donna che si occupa dei bambini in situazioni difficili portandoli in una casa rifugio in Inguscetzia, decine e decine sono i casi di cui si è occupata, ed è sui sorrisi di questi bambini quando si chiude il documentario, nella terza stanza. I protagonisti di Le tre stanze della Melancholia sono i maschi soprattutto nei due fronti opposti di Russia e Cecenia. Una sola ragazza compare alla fine del documentario. E' Milana di 19 anni con una storia di stupro avvenuta durante la prima guerra di Cecenia e che adesso vive e aiuta Hadizhat nella casa rifugio. Accompagnano il documentario delle splendide riprese sui paesaggi naturali dell'Inguscetzia dove una società contadina e di allevatori pratica i suoi riti religiosi con il sacrificio del montone, il sangue con cui si segnano i volti e la danza circolare degli uomini.

Antonia BIRD, The Hamburg Cell (Gran Bretagna) - 100'
Karim Saleh, Kamel, Agni Tsangaridou, Omar Berdouni

In questo film di docufiction la regista racconta la storia delle cellule islamiche legate a Al Qaeda. E' la storia dei terroristi che portarono gli aerei contro le Twin Towers e il Pentagono fra i quali il più noto di questi l'egiziano Mohamede Atta.