Donne e conoscenza storica
         

Eut elle été criminelle ...di Jean- Gabrielle Périot, 10', 2005, Francia

Sono dieci minuti di spezzoni di film d'archivio sulla II guerra mondiale e valgono la proiezione di un'ora. Dieci lunghissimi minuti senza una parola accompagnati soltanto con la colonna sonora, La Marsilleise.

Se nei primi minuti le donne non si vedono e siamo bombardate con le sequenze di eserciti, combattimenti, macchine di guerra, aerei, tanks, armi spiegate proiettate a ritmo accelerato, nei minuti che seguono in scena sono le donne. Sono le spie francesi dei nazisti, donne che hanno avuto relazioni, commerci, mestiere con il nemico. La scena ripresa è la stessa, la pubblica rapatura. Sono donne violate, derise, spintonate, sofferenti. E davanti all'orrore della guerra assistiamo anche a questo esercizio del potere maschile.

Il significato delle riprese non obbliga a commentare. Se pensiamo a quante fra noi i capelli se li tagliano senza che nessuno le abbia obbligate, il gesto è paradossalmente inoffensivo. Sappiamo sappiamo il valore simbolico dei capelli femminili, simbolo di seduzione, di felicità del proprio sesso.

La rasatura serviva per farle riconoscere in un mondo ridotto a essere felice per la morte di altri/altre invece che per la nascita.