Julie
Christie
Sally
Potter
IN RETE:
Biografia
di Sally Potter in Circola Alice Guy
Cercatori d'oro ha
vinto il Premio del pubblico al Festival di Berlino 1984
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Cercatori
d'oro (The Gold Diggers)
di Sally
Potter, 1983, G.B. 83'
è ora disponibile
per l'homevideo (EMIK), versione sottotitolata in italiano
di Donatella Massara
Cercatori d'oro
è il film d'esordio della regista di Orlando. Gli altri
lavori dell'artista inglese sono documentari, oltre a film di notevole
bellezza, come Lezioni di tango.
Un filo di continuità è steso fra il film del 1983 e Orlando,
ricavato dal romanzo di Virginia Woolf.
Sia l'uno che l'altro parlano del tempo, non il tempo infinito dell'interiorità,
il tempo che si interroga sulla durata ma il tempo storico persuasivo
e razionale, positivo.
In questi due film di Sally Potter le figure della storia femminile impersonano
il tempo mentre segmenta le epoche, oltrepassando i limiti decisi dalla
storiografia.
In Orlando la protagonista, donna singolare e simbolica, come nel
romanzo attraversa le epoche, la incrociamo fra i labirinti del giardino
barocco fino all'apparire, nei nostri giorni, accompagnata da una promettente
bambina.
Il primo film a riprova della scelta politica e femminista di Sally Potter
è stato girato nel 1981 da una troupe esclusivamente femminile
scelta dalla regista.
La storia quasi intraducibile dal punto di vista sequenziale, non è
però priva di narrazione. Due donne si alternano, una bianca, Julie
Christie e una nera, Colette Lafont, la prima è la donna romantica,
la seconda la lavoratrice del XX° secolo, ribelle e alla ricerca di
se stessa e della conoscenza.
Entrambe depositano in sé il sapere della differenza, e parlano
e si spiegano analizzando, con il sapere di sè, con la soggettività,
il rapporto con l'uomo. La donna del XIX° secolo si definisce invisibile;
conosce l'altro, l'uomo, attraverso l'intimità, a questo è
però sconosciuta, donna che vive della relazione familiare e domestica,
simbolo estetico, a volte. E' una donna-figlia ossessionata e incompresa
dalla madre. L'altra è senza legami, invece, né genitori,
né figli, né marito.
La donna del XX° secolo lavora e interroga l'uomo, l'altro risponde
riportando le parole femminili a concezioni generali, astratte, ma lei
autonoma e curiosa, parte da sé, dal suo sapere e dalla sua visione
del mondo e persevera nella ricerca della verità. Forse queste
donne sono stereotipi dell'immagine femminile e ne sono contemporaneamente
simboli che dialogano con il tempo della storia femminile.
I maschi sono, invece, simbolicamente i cercatori d'oro; tutti, dal servo
al padrone, alla ricerca delle leggi della ricchezza e del profitto idolatrano
e portano in trionfo sulla portantina una donna incoronata.
Dopo le avventure di Ruby, la donna bianca, alla ricerca delle sue origini
nella terra dei cercatori d'oro storici il film si conclude con il dialogo
fra queste due metà femminili:
<<Nel mio lavoro il denaro scorre attraverso il mio corpo, ma ogni
giorno ricevo meno di quanto do>>
<<Chi è più ricco ?>>
<<Ciò che perdo diviene un grande surplus. E' questo che
mi pagano per mettere ogni giorno in movimento ma che non possiedo.
Però so che guardando e vedendo sto cambiando ciò che
c'è lì>>.
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