Donne e conoscenza storica
     

Bewitched (Vita da strega) di Nora Ephron
Recensione di Manohla Dargis in New York Times 24 giugno 2005
(tr.it. di D.M.)

Al tempo della televisione, quando geniette e vampiri fatti in casa spadroneggiavano, la guerra fra i sessi era sessualmente attraente quanto il naso a bottoncino sulla faccia di Elizabeth Montgomery. Elizabeth Montgomery l'attrice di <<Bewitched>>, una deliziosa stupidata, muoveva a destra e a sinistra la sua protuberanza in direzione del marito così che le sue maniere pasticcione a ogni tentativo di presa del potere diventavano materia di risate preregistrate.

Il 1964 è soprattutto ricordato come l'anno in cui il presidente Lyndon B. Johnson firmò la legge per impedire la discriminazione dei sessi sul luogo di lavoro, è lo stesso anno in cui Elizabeth Montgomery realizzò la diafana e sexy strega Samantha.

<<Bewitched>> è ora un film per il grande schermo con Nicole Kidman e Will Ferrell in compagnia di un grazioso cast di supporto. L'ispirazione è stata scegliere Nicole Kidman per il ruolo di strega, poichè la sua bellezza è così eterea che non sembra più una persona reale, dopo essere stata lustrata alla perfezione al modo quasi sopranaturale delle dive più modern .

Altrettanto intelligente è la trovata al centro del film con la interpretazione di Isabel Bigelow, una strega riluttante, scelta per la parte di Samantha in un remake della originale sitcom.

Ansiosa di lasciarsi alle spalle il mondo delle formule magiche e degli stregoni, Isabel brama una vita semplice. Isabel conduce una vita semplice quanto quella di Albert prima di trasferirsi e avere come vicino di casa
il maialino, a Green Acres. Isabel però diventa una star.

Questo frivolo contesto situazionale, a più voci, può essere visto con piacere per un'ora.
Isabel fatta la solenne promessa di scendere dal carro della strega, si fissa sul sogno di avere una casa completa di palizzata, paletti bianchi con il prato all'inglese inghirlandato e il gatto tartarugato. Proprio come altri alieni culturali, sia extraterrestri che freschi di arrivo, la dolce Isabel vive confusamente il suo nuovo mondo.

Pregusta l'idea di fare shopping come una semplice mortale però non si dà pensiero di come pagare. E quando tenta di collegare un cavo, (inspiegabilmente) getta un incantesimo.
Non stupisce che suo padre, Nigel (Michael Caine) abbia un occhio scettico sulla figlia; è convinto che rinunciare al proprio potere non è cosa facile.

Le prime scene scorrono agevolmente, e ci si accorge in che misura la regista Nora Ephron, che ha scritto la sceneggiatura con la sorella Delia Ephron, si sia data qualche pensiero su come potrebbe essere l'esistere di una strega che improvvisamente vuole vivere nel mondo umano.

E' molto piacevole vedere Nicole Kidman fluttuare fra gli scenari del film come la visitatrice di un altro paese; è adorabile quanto E.T., anche se la sua voce ha un respiro infantile come quella di Marilyn Monroe. Nicole . Kidman è di recente diventata eccessivamente forse attaccata al parlare in falsetto (e una si domanda se permanentemente sforzi le sue corde vocali); però qui la pronunzia miagolante aggiunge una delicatezza essenziale, un senso di comfort, che non viene naturale a questa attrice.

Durante i primi anni di <<Bewitched>>, Elizabeth Montgomery aveva l'aria della volpe tacita, la donna con occhi sempre allerta che saettavano sotto la copertura di una biondezza assai poco minacciosa.
Molto diversa Lucy Ricardo: la cui bocca era un canyon dove fluivano fiumi di lamentazioni (n.d.t. Lucy è la moglie casalinga pasticciona e irrefrenabile che interpretava la divertentissima Lucile Ball nella serie televisiva Lucy e io) (e sentivamo la sua inquietudine sempre e in qualche modo tragica), Samantha assomigliava realmente alla ragazza della porta accanto felice di diventare una moglie modello.

La grande buffonata di <<Bewitched>> era che a differenza di Lucy, Samantha aveva un enorme potere ma lo teneva sotto controllo per rabbonire suo marito, salvo servirsene per i suoi scopi.
E' un segno dei tempi - e forse del fatto che le donne abbiano scritto, diretto e prodotto questo film - che la rinuncia di Samantha al suo potere sembri meno credibile del suo diventare una celebrità.

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