Donne e conoscenza storica |
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Hollywood classica
e segreta sta in Il Manifesto 10,3,2004 |
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[...] Così il grande pubblico che oggi si chiede chi fosse France Dee dovrà maledire il fatto che molti suoi film Paramount o di produzione Samuel Goldwyn, non furono mai doppiati o rieditati in Italia o in dvd in Usa. E dovranno essere cinephile anziani per ricordarne capolavori e ruoli: è Sondra Finchley in Una tragedia americana di von Sternberg ('31); in Schiava d'amore ('34 di John Cromwell) è la buona, l'anti-Bette Davis; nell'horror I walked with a zombie ('43) di Jacques Tourneur, fa «Jane Eyre» a Haiti; la sua Meg, di Piccole donne (edizione Cukor, `33) tiene testa a Katherine Hepburn; in The gay deception di William Wyler ('35) è un'operaia perseguitata da un nobile che vuole proletarizzarsi; in Becky Sharp «a colori Mamoulian» è Amelia Sedley Osborne in piena «fiera della vanità» thackerayana. E ancora: Anime sul mare di Henry Hathaway ('37) e bastava vederlo per sapere chi avrebbe vinto la guerra a venire. Di classe e eleganza pari solo a modestia e intelligenza, Dee rappresentò un modello raro di diva nella Hollywood anni `30-'40. I suoi ruoli avevano sempre la «doppia articolazione»: femministi e dal pulviscolo sexy. Non a caso lavorò con le poche e tuttora rimosse registe dell'epoca: con Wanda Tuchcock fece il capolavoro sepolto The finishing school ('34), codiretto da George Nichols jr. (l'anti «Maddalena zero in condotta») e con Dorothy Arzner, appunto lo scandaloso Working girls ('31). Frances Dee era la rooseveltiana (nel senso di Eleonor) donna nuova, colta, emancipata. Perfino la famiglia non l'ha seppellita. La usò come infinita macchina dell'umorismo.
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