Donne e conoscenza storica
         

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Storia del cinema lesbico fra gli anni '20 e'30 cfr. Dorothy Arzner

Rassegna stampa

Hollywood classica e segreta
Frances Dee
, la diva femminista e sexy di Arzner e Tuchock
ROBERTO SILVESTRI

sta in Il Manifesto 10,3,2004

 


Se nel 1931 fosse uscito in Italia Working Girls, tra lesbismo, fornicazione come programma minimo, aborti, divorzi, sabotaggi delle operaie in fabbrica, Mussolini e i cloni fascistoni sarebbero esplosi in mille pezzi. Nel ruolo della «it girl» Louise Adams c'era proprio lei, France Dee. Che è morta all'età di 94 anni, in un ospedale di Norwalk, Connecticut. Nata a Chicago il 26 novembre 1907, fu una delle più grandi attrici hollywoodiane del periodo classico: 50 film diretta da Lloyd, Cromwell, Wellman e tutti i grandi, tra il `29 e il `53. E un solo rimpianto, aver detto di no nel 1997 a Cameron per il ruolo di Rose in Titanic, che dette a Gloria Stuart la candidatura all'Oscar. Donna unica, simbolo contemporaneamente del new deal e «dell'8 marzo» la brunetta Frances Dee resta una performer originale, slapstick o drammatica, da studiare, conoscere e rivalutare. Non ebbe mai bisogno di forzare nevroticamente verso dimensioni camp (Bette Davis) o parodie fallocentriche (Katherine Hepburn) per eguagliare il maschio: era già un prototipo dionisiaco (cuore cervello sesso nervi e...) di corpo da americana del XXI secolo.

[...]

Così il grande pubblico che oggi si chiede chi fosse France Dee dovrà maledire il fatto che molti suoi film Paramount o di produzione Samuel Goldwyn, non furono mai doppiati o rieditati in Italia o in dvd in Usa. E dovranno essere cinephile anziani per ricordarne capolavori e ruoli: è Sondra Finchley in Una tragedia americana di von Sternberg ('31); in Schiava d'amore ('34 di John Cromwell) è la buona, l'anti-Bette Davis; nell'horror I walked with a zombie ('43) di Jacques Tourneur, fa «Jane Eyre» a Haiti; la sua Meg, di Piccole donne (edizione Cukor, `33) tiene testa a Katherine Hepburn; in The gay deception di William Wyler ('35) è un'operaia perseguitata da un nobile che vuole proletarizzarsi; in Becky Sharp «a colori Mamoulian» è Amelia Sedley Osborne in piena «fiera della vanità» thackerayana. E ancora: Anime sul mare di Henry Hathaway ('37) e bastava vederlo per sapere chi avrebbe vinto la guerra a venire. Di classe e eleganza pari solo a modestia e intelligenza, Dee rappresentò un modello raro di diva nella Hollywood anni `30-'40. I suoi ruoli avevano sempre la «doppia articolazione»: femministi e dal pulviscolo sexy.

Non a caso lavorò con le poche e tuttora rimosse registe dell'epoca: con Wanda Tuchcock fece il capolavoro sepolto The finishing school ('34), codiretto da George Nichols jr. (l'anti «Maddalena zero in condotta») e con Dorothy Arzner, appunto lo scandaloso Working girls ('31). Frances Dee era la rooseveltiana (nel senso di Eleonor) donna nuova, colta, emancipata. Perfino la famiglia non l'ha seppellita. La usò come infinita macchina dell'umorismo.