Donne e conoscenza storica |
Recensioni |
La Chambre oscure di Anne Villaceque, Fr.Luss.It., 2000 di Donatella Massara |
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La
Chambre oscure, il film di Marie-Christine Questerbert, è
costruito su una novella di Boccaccio. La novella è la Nona della
terza Giornata : ''Giletta di Nerbona guerisce il re di Francia d'una
fistola; domanda per marito Beltramo di Rossiglione, il quale contro
sua voglia sposatala, a Firenze se ne va per isdegno, dove vagheggiando
una giovane, in persona di lei Giletta giacque con lui ebbene due figliuoli;
per che egli poi, avutala cara per moglie la tenne". Invece vorrei soffermarmi sul ruolo professionale di Giletta che nel film si chiama Alienor e che ha ricevuto dalla regista una attenzione andata ben oltre il testo originale, fino a dare una chiave di interpretazione che meriterebbe discutere con materiale storico a disposizione. Giletta/Alienor
ha imparato dal padre medico l'arte di curare è così che
''fatta sua polvere di certe erbe utili a quella infermità
che supponeva'' si reca dal re di Francia per guarirlo e raggiungere
il giovane nobile Beltramo amato fin dall'infanzia. Giletta nella novella
è in questo frangente la stessa eroina delle avventure narrate
nel film: il giovane è costretto a sposarla perchè lei
lo ottiene dal re come premio per la guarigione. Tuttavia lui non vuole
stare con lei ''quantunque molto bella gli paresse, conoscendo lei
non essere di legnaggio che alla sua nobiltà bene stesse, tutto
sdegnato disse: << Monsignore, dunque mi volete voi dar medica
per moglie? già a Dio non piaccia che io sì fatta femmina
prenda giammai.>> Per obbedienza al re la sposa nonostante
il disappunto chiede di tornare al suo feudo per consumare il matrimonio,
atto che non avverrà. A me ha interessato
come la regista ha interpretato la storia che riguarda le donne. Nel film Alienore
viene sottoposta a visita ginecologica per appurare se è vergine
e consentirle di curare il re. Il film andando oltre la novella propone
una chiave interpretativa sulle donne che praticavano la medicina nel
XIV secolo: già sospettate di essere streghe dalla Chiesa (ma
certo non dal Boccaccio) e autorizzate implicitamente a essere mediche
perchè nella Bibbia esistevano donne capaci di curare.
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