Donne e conoscenza storica

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Francesca Solari

Il film è stato in concorso a
Amazzoni e Sirene
23rd International Film Festival and women
Florence, 15 - 22 October, 2001

Addio Lugano bella
regia di Francesca Solari, Italia, 2000
di Donatella Massara


Alcune osservazioni. Il film è difficile da capire. Il film si segue con dolcezza e attenzione. Il film è una cosa viva che racconta una storia presente passata. Le tre cose insieme invitano a vederlo è un film unico con cinque anni di lavorazione.

Difficoltà: fare parlare una storia che non ha corso nei libri di scuola né nei mass media, ed è la storia di due generazioni. Fare parlare questa storia e farla comprendere alle persone giovani che spesso sanno tutto, hanno letto, sono informati e testimoniano: come copie fedeli di un linguaggio che è un reperto d'epoca. Oppure fare arrivare una storia a chi cresce all'ombra della rimozione, ma vive nel presente delle relazioni. Giovani e non giovani che non conoscono la storia caricata di giudizio e di esperienza, trovano in questo film immagini tracciate sul presente.

I personaggi vivono e progettano. Hanno aperto un locale, lavorano, fotografano le montagne parlano cantano discuton . Sono la regista, il suo compagno, i genitori, i compagni e le compagne dei gruppi nati alla fine degli anni '60 a Trento, esponenti di Lotta Continua e Autonomia Operaia. Alcuni di costoro imputati per accuse di lotta armata sono emigrati in Svizzera e in Francia e fra loro Giorgio Bellini compagno di Francesca detenuto per anni nelle carceri svizzere e poi prosciolto. Il film è dedicato a lui. Chi racconta la storia propria e di quegli anni è Oreste Scalzone. Interprete che scorre sulla pellicola come una presenza smaterializzata che vuole accumulare i segni visivi di una storia fatta di volantini, giornali, reperti, parole, suoni, musica e passarli nell'immaginario: ecco perché il film, ci viene detto alla fine.

In questa trama che quindi non è documentarista di una storia fatta sparire, nascosta subito, c'è lei una donna leggerissima ma inconfondibile e irremovibile che tesse i significati fra uomini e donne. Che si espone al giudizio delle altre donne dichiarando, nei fatti la fedeltà duratura alla politica maschile, raccontando i primi incontri con i gruppi di donne dai quali la allontanano le compagne che disapprovano la politica dell'autocoscienza. E infine l'incontro con un pensiero 'sconvolgente' Luisa Muraro. L'ordine simbolico della madre e il pensiero filosofico.
C'è uno sguardo di donna che abbandona nella vicinanza la appartenenza per fare parlare l'amore di un ordine simbolico femminile. E c'è una proposta discutibile non univoca di fare parlare una storia che non fa cornice non fa testo che è ancora risucchiata da eventi irrinunciabili e strutturali: la seconda guerra mondiale, il fascismo e la resistenza, la Shoah e il nazismo.