Donne e conoscenza storica
       

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Storia del cinema lesbico negli anni '20 e '30

 

 

 

Fa numerosi viaggi in Italia, Ungheria, Austria e Germania prima di stabilirsi nella Francia del sud con una fidanzata Simone Gentet, una scrittrice svizzera. Nel 1944 minacciate dall'ordine di evacuazione progettano la fuga attraverso la Germania per stabilirsi in Ungheria. A Cluny chiedono un permesso per entrare in Germania e sono ammazzate in un bosco il 10 giugno 1944.
I motivi dell'esecuzione non sono stati mai appurati. Gli assassini durante il processo svoltosi nel 1948 dissero che avevano agito in nome della Resistenza. La motivazione è oscura, infatti si diceva che Christa e Simone avessero collaborato con l'occupazione tedesca. E' invece sicuro l'antifascismo di Christa Winsloe e il suo impegno per i rifugiati politici.

L'accusa è assurda; i libri di Christa Winsloe dopo Hitler erano stati messi al bando e il film vietato.
Il film è girato nel 1931 in condizioni che sembrano oggi insolite. Era stata fondata una società per permettere a tutte di partecipare agli utili; anche se la direzione artistica è di un uomo Carl Frolich c'erano solo donne davanti alla cinepresa, e fra queste c'è anche Erika Mann, nel ruolo dell'insegnante di tedesco.


Maedchen in uniform dopo il 1931 è stato visto con grandissimo successo. A volte si è visto nel film solo la critica dello stato autoritario prussiano e ignorato il contenuto lesbico. In alcuni casi addirittura dicono che è stato erroneamente interpretato come lesbico.
Goebbels disse che era un'opera d'arte straordinaria; e non può che avere malinteso il significato del film.
E' stato interpretato giusto dagli americani che hanno tolto al film ben 17 scene.
Non importa come si vuole valutare questo film se per l'emancipazione lesbica o la critica dell'educazione autoritaria, certo è che è meglio del remake del '58 con Romy Schneider, Lily Palmer con la regia di Geza Roheym. C'è stata anche una versione messicana del '70.

Il libro La ragazza Manuela è scritto dopo il film ed è un'opera autonoma e molto diversa. Il romanzo infatti comincia con la nascita della ragazza e la relazione intensa con la madre, la sua perdita dolorosa e poi il collegio. La signorina von Bernburg ha un ruolo diverso nel romanzo.

<<Quello che chiamate peccato, Preside, è lo spirito grande dell'amore che ha mille sfaccettature>> (cfr) , dice la signorina von Bernburg nel film. Questa frase nel romanzo non c'è, invece la signorina lotta con disciplina prussiana contro i sentimenti lesbici, consiglia Manuela di fare altrettanto e la ragazza resta sola. Il romanzo finisce con la morte di Manuela mentre nel film è salvata. E' interessante leggere il romanzo caratterizzato da una lingua precisa e piena d'immagini, da un'empatia con la mente infantile e adolescenziale di Manuela. E' un ritratto di un'epoca che ha permesso un'altra epoca dove è stata possibile la dittatura dei nazisti.
C'è uno scarto fra il ruolo importante di Christa Winsloe e la scarsa considerazione che l'accompagna.>>

Scrive Rina Macrelli (op.cit:) che Christa Winsloe aveva scritto il suo dramma, dal quale è tratto il film, ispirata da una tragedia effettivamente accaduta a una compagna di collegio. <<Christa era nata nell'Assia da famiglia di ufficiali, era stata educata nel gelido collegio "Imperatrice Augusta" e lì aveva conosciuto la repressione dell'amore fra donne e assistito alla tragedia di una compagna, che tentò il suicidio e restò invalida per tutta la vita.>>

(R.Macrelli op.cit.)<<Christa viveva tra Berlino e Monaco. E mentre a Monaco nasceva il nazismo a Berlino stava fiorendo, dal dopoguerra, una vigorosa cultura lesbica (narrativa, saggistica, grafica) supportata da mensili e settimanali lesbici (il più diffuso, "Die Freundin", durò fino all'avvento del naszismo) e di cui non solo il teatro ma anche il cinema mostrava - bene o male - i riflessi (si pensi ad esempio a Die Buchse der Pandora di Pabst, tratto dalla piece di Wedekind nel 1929)>>