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Sulmona terra di
Ovidio poeta mai riconciliato della metamorfosi e dell'ars amandi, presenta,
dal 4 al 9 novembre, la XX edizione del suo festival cinematografico,
diretto da Roberto Silvestri. Dopo aver vagato per il mondo la rassegna
competitiva, con opere prime e seconde, ha posato lo sguardo sul cinema
latino conservando comunque quell'anima itinerante per i luoghi del
mondo e della mente. Nel concorso sono infatti selezionati otto film
di un cinema contaminato, vagabondo, perlopiù femminile (sei
in tutto le opere di cineaste) e indipendente che ha puntato il suo
obiettivo sul corpo come presenza mutante, erotica o migrante per passione
o necessità. Saranno dunque presentati: Zorba il Buddha di Antonio
Sucameli, American Magus di Paola Igliori dedicato a Harry Smith
alchimista dell'underground americano, Benzina di Monica Stambrini,
L'appuntamento di Veronica Bilbao La Veija, Aprimi il cuore di Giada
Colagrande, Giravolte di Carola Spadoni, Respiro di Emanuele Crialese
e Strike a light di Giovanna Sonnino. E se il corpo è
il vettore di immagini e emozioni privilegiato da certo cinema la rassegna
non poteva che aprirsi con un omaggio al poeta sostenitore del «corpo
senza organi»: un lavoro teatrale di Claudio di Scanno tratto
da Pour en finir avec le jugement de dieu di Antonin Artaud (cui sarà
anche dedicata una retrospettiva con 4 film e due incontri-seminario
coordinati da Antonio Attisani e Alessandro Cappabianca). Raggiungono
gli schermi di Sulmona anche gli esempi di un cinema raro e azzardato
per scelte e strategie produttive. Per la prima volta in assoluto una
retrospettiva mostrerà l'opera di Adriano Celentano cineasta
(recuperate anche grazie alla passione di alcuni collezionisti tre delle
sue quattro regie). Un altro omaggio è dedicato al «cinema
fatto a mano», prezioso e sovversivo di Antonio Margheriti. E
per ribadire la sua natura migrante il festival chiude con il Viaggio
in Italia di Martin Scorsese.
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