Donne e conoscenza storica

 

vai a indice Film

Per gentile concessione di Cinecritica periodico di cultura cinematografica a cura di SNCCI - anno XI gennaio marzo 2006

Lorenza Mazzetti: il Free Cinema cinquantanni dopo
di Giulio Latini

Febbraio 1956, al national Film Theatre di Londra vengono proiettati tre film che programmaticamente rifiutano di essere autocontemplativi, esoterici e ben scritti. la loro intenzione dichiarata è di rappresentare le cose con amore e rabbia, mai freddamente e asetticamente. Quei film segnano la nascita del Free Cinema inglese e tra quei registi "arrabbiati" c'era anche l'italiana Lorenza Mazzetti. Cinecritica l'ha incontrata.

Free cinema è il titolo complessivo scelto per un programma speciale di nuovi film (...) Nessuno di questi film è stato prodotto nell'ambito del cinema commerciale (...) Gli autori dei film preferiscono chiamare il loro lavoro "free" piuttosto che "experimental". Infatti non è un lavoroautocontemplativo nè esosterico, e la preoccupazione principale non è la tecnica. Questi film sono liberi nel senso che le loro asserzioni sono del tutto personali. Anche se gli umori e i soggetti sono diversi, ognuno di questi film si interessa di qualche aspetto della vita com'è vissuta oggi in questo paese. Un Jazz Club nell'area settentrionale di Londra; la strada principale nella zona portuale dell'East End; un parco di divertimenti in un luogo di villeggiatura della costa meridionale ... queste ambientazioni possono già essere apparse nel cinema britannico, ma qui c'è lo sforzo di vederle e sentirle in un amaniera nuova, con amore o con rabbia, mai freddamente, mai asetticamente, convenzionalmente. In realtà, gli autori di questi film li propongono come una sfida all'ortodossia>>. Mezzo secolo fa, questo testo programma (qui essenzializzato) esprimeva le intenzioni artistiche sottese alle pellicole proiettate, tra il 5 e l'8 febbraio 1956, al National Film Theatre di Londra: O Dreamland (O terra dei sogni, 1953) di Lindsay Anderson, Momma Don't Allow (Mamma non vuole, 1956) di Karel Reisz e Tony Richardsonr e Together (Insieme, 1955) di Lorenza Mazzetti. Era la nascita ufficiale del Free Cinema, definizione usata la prima volta anni addietro, da Alan Cooke, sulla rivista Sequence per riferirsi a un'idea di cinema caratterizzata <<dall'uso personale ed espressivo del mezzo>>. seguiranno, fino al 1959, altre sei rassegne fino a che come successivamente scrisse Anderson: <<decidemmo di porre fine al Free Cinema e lanciammo We are The Lambeth Boys con la dichiarazione che questo sarebbe stato l'ultimo film del Free Cinema. Ma naturalmente il Free Cinema assunse, rapidamente e volutamente, il significato di un nuovo modo di fare film e non di una semplice etichetta>>.

Di quei quattro giovani registi che nel lontano febbraio 1956 originarono il Free Cinema l'italiana Lorenza Mazzetti è oggi l'unica vivente. L'autrice di Together, il piccolo grande film sui due portuali sordomuti, girato (con il supporto del British Film Institute's Experimental Production Fund) negli ambienti desolati e cupi del lungofiume nell'East End ancora segnati dalla distruzione della guerra. Un film dalla natura esplicitamente non narrativa la cui <<audace concezione e lo stile personale, il suo insolito intenso e delicato mood rinforzato dall'espressiva coerenza di stile di attori non professionisti>>, come prontamente registrò gavin lambert (Sight and Sound, primavera 1956), non sfuggì nemmeno allo sgurado di Rudolph Arnheim che scrisse:<<Ci si trova in presenza di un'opera d'arte quando gli attori, le azioni e gli oggetti in primo piano appaiono trasparenti e conducono lo sguardo ai temi fondamentali dell'esistenza umana>> (Film Culture, n. 2, febbraio 1958). Un'opera che, come in anni più recenti ha avuto modo di esplicitare Alberto Crespi:<<andrebbe inserita nella storia del cinema italiano, non solo di quello inglese. Se non altro per la sua capacità di raggiungere la poesia mescolando narrazione e documentario, attraverso uno stile che non casualmente piacque a Pasolini e a Bertolucci ed entusiasmò Zavattini>>.(La citazione di A.C. è contenuta nella sua prefazione al volume di Giorgio Betti, L'italiana che inventò il Free Cinema inglese. Vicolo del Pavone, Piacenza, 2002, p.III)

Ripercorriamo con Lorenza Mazzetti il tragitto che la portò, dopo aver "toccato con mano la tragedia" dell'Olocausto, a realizzare Together dando forma espressiva alla sua rabbia di "sopravvissuta" e al bisogno di testimoniare l'indignazione morale, proprio negli anni che mutarono il volto della cultura e della società britannica e anticiparono la Londra capitale culturale dell'Europa e del mondo con le esplosioni giovanili, la nuova moda, l'indipendenza femminile, la musica dei Beatles e dei Rolling Stones.

VAI ALL'INTERVISTA