Donne e conoscenza storica
         
Rassegna stampa

sta in Il Manifesto 11, 9, 2003

 


Le ferite del Giaguaro
Il Cile trent'anni dopo, un documentario di Punzi e Vignola
SILVANA SILVESTRI
Stasera Omaggio a Salvador Allende al Festival dell'Unità di Bologna (ore 22.30) con la proiezione di Le bende del giaguaro di Corrado Punzi e Marta Vignola, prodotto da Zoè Cinema e Associazione Camera a sud. Nell'anniversario della morte del presidente Allende una importante'occasione di riflessione per ascoltare parole che difficilmente si possono sentire in tv o al cinema. Il Cile, come dice il titolo è considerato il «Giaguaro dell'America latina», paese economicamente battagliero. Ricordiamolo: è quello che per la campagna del No a Pinochet impiegò spot pubblicitari umoristici, che è sparito a lungo dalla scena cinematografica e che non compare quasi mai sui nostri teleschermi se non per le vicende del generale torturatore che se ne va in giro per il mondo. Corrado Punzi e Marta Vignola, giovani cineasti che hanno già avuto modo di farsi conoscere (Chiara e Roland di Punzi interpretato da Vignola sarà a fine mese in un Dvd più testi critici dal titolo Sguardi inquieti , Barbieri ed.) in Cile per conto di una ong, hanno realizzato un viaggio nel profondo di ferite non rimarginate. In Cile la metà esatta della popolazione sta ancora con la destra e la parola d'ordine è andare avanti con ottimismo. Il viaggio segue il ritorno di Pablo, giovane attore figlio di militanti torturati che mette in scena il libro scritto dal padre sulle drammatiche esperienzevissute. Le Ande che annunciano dall'aereo l'ingresso nel paese non sono per alcuni una delle meraviglie del mondo, ma un cimitero di scomparsi. Le testimonianze quasi sussurrate, come è nell'uso del linguaggio cileno, parlano delle sofferenze dei sopravvissuti, dei morti e anche dei morti viventi, cioè di quella parte della popolazione che non si è mai più ripresa, preferendo ritirarsi in una alienazione totale. Ne parlò per la prima volta Ricardo Larrain, cineasta cileno, in La Frontera ('91) e non manca di sottolineare altri limiti del paese nel suo El entusiamo del '99 dove si parla dei servizi tv truccati per l'Europa. Anche di questo si deve tenere conto nel vedere Le bende del giaguaro, che ci permette di avere la vista un po' più acuta anche se nel paese, si dice, la gente preferisce vivere tra l'ombra e l'oscurità. Pochissime volte abbiamo visto in tv Allende e sentito le sue parole (eppure esiste l'intervista di Rossellini) troppe volte invece si è visto Augusto Pinochet Ugarte come a conquistarsi spazio anche nell'etere. «Non farò un passo indietro finchè non sarà finito il mandato che mi ha dato il popolo» enunciò Allende alla Moneda bombardata dall'alto ed oggi quegli stessi aviatori e altri che guidavano gli elicotteri adibiti a far sparire i corpi dei militanti ottengono promozioni. È importante ascoltare queste testimonianze e ritornare a compiere il viaggio di trent'anni che ci fa fare il film dove si vede la Cia al lavoro, la Tatcher che si dice convinta che sia stato Pinochet a riportare la democrazia in Cile, Garzon che procede sicuro, mentre ascoltiamo tutte le testimonianze del tempo passato ancora bruciante, l'opposizione all'impunità, i problemi di distribuzione della ricchezza che restano nella società. E domani è l'anniversario dell'assassinio di Victor Jara.