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Le ferite
del Giaguaro
Il Cile trent'anni dopo, un documentario di Punzi e Vignola
SILVANA SILVESTRI
Stasera Omaggio a Salvador Allende al Festival dell'Unità di
Bologna (ore 22.30) con la proiezione di Le bende del giaguaro di
Corrado Punzi e Marta Vignola, prodotto da Zoè Cinema e Associazione
Camera a sud. Nell'anniversario della morte del presidente Allende
una importante'occasione di riflessione per ascoltare parole che difficilmente
si possono sentire in tv o al cinema. Il Cile, come dice il titolo è
considerato il «Giaguaro dell'America latina», paese economicamente
battagliero. Ricordiamolo: è quello che per la campagna del No
a Pinochet impiegò spot pubblicitari umoristici, che è
sparito a lungo dalla scena cinematografica e che non compare quasi
mai sui nostri teleschermi se non per le vicende del generale torturatore
che se ne va in giro per il mondo. Corrado Punzi e Marta Vignola, giovani
cineasti che hanno già avuto modo di farsi conoscere (Chiara
e Roland di Punzi interpretato da Vignola sarà a fine mese in
un Dvd più testi critici dal titolo Sguardi inquieti , Barbieri
ed.) in Cile per conto di una ong, hanno realizzato un viaggio nel profondo
di ferite non rimarginate. In Cile la metà esatta della popolazione
sta ancora con la destra e la parola d'ordine è andare avanti
con ottimismo. Il viaggio segue il ritorno di Pablo, giovane attore
figlio di militanti torturati che mette in scena il libro scritto dal
padre sulle drammatiche esperienzevissute. Le Ande che annunciano dall'aereo
l'ingresso nel paese non sono per alcuni una delle meraviglie del mondo,
ma un cimitero di scomparsi. Le testimonianze quasi sussurrate, come
è nell'uso del linguaggio cileno, parlano delle sofferenze dei
sopravvissuti, dei morti e anche dei morti viventi, cioè di quella
parte della popolazione che non si è mai più ripresa,
preferendo ritirarsi in una alienazione totale. Ne parlò per
la prima volta Ricardo Larrain, cineasta cileno, in La Frontera ('91)
e non manca di sottolineare altri limiti del paese nel suo El entusiamo
del '99 dove si parla dei servizi tv truccati per l'Europa. Anche di
questo si deve tenere conto nel vedere Le bende del giaguaro, che ci
permette di avere la vista un po' più acuta anche se nel paese,
si dice, la gente preferisce vivere tra l'ombra e l'oscurità.
Pochissime volte abbiamo visto in tv Allende e sentito le sue parole
(eppure esiste l'intervista di Rossellini) troppe volte invece si è
visto Augusto Pinochet Ugarte come a conquistarsi spazio anche nell'etere.
«Non farò un passo indietro finchè non sarà
finito il mandato che mi ha dato il popolo» enunciò Allende
alla Moneda bombardata dall'alto ed oggi quegli stessi aviatori e altri
che guidavano gli elicotteri adibiti a far sparire i corpi dei militanti
ottengono promozioni. È importante ascoltare queste testimonianze
e ritornare a compiere il viaggio di trent'anni che ci fa fare il film
dove si vede la Cia al lavoro, la Tatcher che si dice convinta che sia
stato Pinochet a riportare la democrazia in Cile, Garzon che procede
sicuro, mentre ascoltiamo tutte le testimonianze del tempo passato ancora
bruciante, l'opposizione all'impunità, i problemi di distribuzione
della ricchezza che restano nella società. E domani è
l'anniversario dell'assassinio di Victor Jara.
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