Donne e conoscenza storica  

 

Erika Mann: l'attrice che studiò il linguaggio del nazismo

Nel numero di novembre-dicembre 2001 di Leggere Donna nella sezione Traduttrice offresi, Maureen Lister presenta il pensiero e i libri mai tradotti in italiano di Erika Mann, figlia primogenita di Thomas e Katia e sorella di Klaus, era nata nel 1905. Lo spunto per ricordare Erika è la pubblicazione di uno dei suoi testi nel 2001.

Zehn Millionen Kinder. Die Erziehung der Juden in Dritten Reich (ed. Rohwolt, 2001) presenta la propria storia di volume che fu un vero bestseller e quella della sua autrice nell'ottima postfazione di Irmela von der Luhe.

L'autrice dell'articolo ci ricorda che Erika non è mai stata presa in considerazione dai filologi benchè scrisse e si battè instancabilmente per mostrare al mondo l'imbarbarimento della cultura tedesca e della sua lingua sotto la dittatura nazista. Piu' attrice di teatro che autrice negli anni '30 fonda un cabaret con la sua amica Therese Ghiese. Nel frattempo pubblica il suo primo libro per bambini. Lasciata la Germania insieme al fratello nel 1935 perde definitivamente la cittadinanza tedesca per il suo celebre cabaret antifascista Die Pfeppermuhle. Trasferitasi in USA con la sua amica continuano l'attività cabarettistica che per le difficoltà di Therese con l'inglese non ha seguito. Erika portò avanti la attività antifascista come conferenziera.

Nonostante che Erika Mann lesbica, antifascista e pacifista non sia mai salita - come dice Maureen Lister - allo status di Kuturkritiker, ebbe invece molte intuizioni in comune con i piu' riconosciuti studiosi della lingua tedesca.

Collezionò campioni di linguaggio quotidiano - una lingua distorta, svalutata, degradata.
<<C'è una serie di parole che in tutto il resto del mondo hanno un'accezione negativa, alle quali i nazisti invece attribuiscono un significato positivo. "Fanatismo" è una di queste, nonchè aggettivi come duro, spietato, brutale, "cieco" e persino barbarico>>.

Come altri studiosi descrive <<la sistematica invasione da parte dei nazisti della sfera privata - della famiglia - sia in senso metaforico sia in senso letterale; entrambi esaminano le pubblicazioni che escono, notando l'assurdità e la pericolosità della tendenza di fare di ogni materia - dalla matematica alla cura degli animali - oggetto di propaganda.

Come avveniva questa invasione? Il Nazi-deutsch insegnava sui libri di scuola il calcolo in base a esempi come: << In Germania gli Ebrei sono di razza estranea. Nel 1933 il Reich tedesco aveva una popolazione di 66.606.000. Di questi 499.000 erano gli Ebrei ortodossi (Glaubesjuden - parola sparita dalla attuale lingua tedesca): qual'è la percentuale?>>