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dei film di registi di cronaca e politica segnalati in questo sito (in
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La cronaca, la
politica e i film di registi
di Donatella Massara
In questa pagina vorrei
segnalare i film a regia maschile che spiegano la cronaca, poi la politica
magari anche la storia. Non è detto però. Quindi cerco di
spiegarmi parlando di due film che non voglio affatto segnalare, benchè
ne discorra.
Penso che la storia
come è tramandata abbia escluso il sesso femminile, anche i film
degli uomini raccontano una storia maschile. Di conseguenza non li ritengo
validi per testimoniare i fatti avvenuti, perchè è una storia
idealizzata quella che raccontano; una storia utile per stare alla realtà
assecondando modelli pronti e funzionali a ripetere le cose secondo una
visione monocentrica. Questo sprone rassicurante avviene per i grandi
film eroici come Gangs of New York. Il film - che è anche
una carnevalata e allo stesso tempo ha una sua dignitosa riuscita - ripete
l'idea dell'appartenenza culturale a un'unica costruzione del reale attraversando
la parabola sessual-eroica. L'idea guida è quella della madre terra,
il corpo della terra è quello di chi lo occupa prima di un altro,
in questo caso, dove nativi si definiscono sempre e comunque quelli arrivati
prima.
E' una parabola che a suo modo ha fatto la storia e nella quale vorticano
anche le donne degnamente rappresentate con una identità precisa
e rafforzata nel tessuto della grandiosità maschile. Splendide
pagine di accusa a questo agire le ha scritte la filosofa serba Rada Ivekovic
per spiegare in La balcanizzazione della ragione come avviene questa con-fusione
fra i corpi materiali e quelli simbolici, fra il corpo dell'altra e quello
della terra, fra il corpo della relazione, della maternità e quello
astratto della cittadinanza.
Questa tensione alla
grandiosità, dove slittano i particolari del quotidiano non vale
per quasi tutti i film italiani. In L'imbalsamatore prevalgono
i figli del nulla, la costruzione minimale e postmoderna di un mondo nichilista
dove non c'è stato, non ci sono valori, tensioni sentimentali se
non attenuate nel costante richiamo al piacere di sè.
E' questo universo italiano piccolo e totale allo stesso tempo, ben rappresentato
nei due personaggi maschili così distanti di taglia, uno altissimo
e l'altro piccolissimo. Uno che si protende verso l'alto e l'altro verso
il basso mescolandosi in una potenziale totalità sempre sconfessata
attarverso il mondo femminile che irrompe, si insinua, è la terza
che rimette a posto le carte del gioco a due fra identici-distanti. In
questo film le donne sono le più forti e non lesinano nessuna carta
per essere protagoniste, che sia la bellezza, il trucco, la chirurgia
estetica, la maternità, l''essere attive e interpreti dei propri
desideri. Gli uomini sono e non sono quello che sono, ai margini della
realtà, sempre e comunque, omo e etero, vecchi-giovani e giovani-vecchi,
imbalsamano animali riproducendo inaspettatamente l'idea che il senso
delle cose sia immobilizzato, ripetuto e vuoto dentro a forme apparenti.
Detto questo, il film non dice una riga in più di quello che una
buona immaginazione può descrivere; il simbolico è all'azione
solo in apparenza vuoto però di senso compiuto, di rielaborazione.
E' un film che con un termine superato si definirebbe estetizzante. Questo
ritorno a sè che non vola verso il mondo avviene perchè
il senso della differenza femminile non c'è, politicamente intesa.
Debora, la coprotagonista del film gioca il senso della relazione eterosessuale
al suo meglio, come dicevo sopra, ma non si sa quali siano i suoi contenuti
di donna verso il mondo dei non luoghi, del lavoro non lavoro (basti pensare
che sbarcano in due con l'imbalsamazione degli animali), dei soldi senza
circuito e che arrivano attraverso la camorra, degli omicidi senza conseguenze
e che bastano a chiudere un finale. I contenuti sfuggono al regista che
si rifugia in una bella pancia in attesa per dare a lei la parola trionfante.
Nel Forum del sito
del film ci sono messaggi del 2003 che parlano di film omofobico;
è curioso: ho ritrovato la stessa accusa lanciata nel 2003 a un
altro film maschile (segnalato nella sezione Film significativi per
epoca storica) In cerca di Mister Goodbar
, film d'epoca, è del 1977. In entrambi i film comportamenti
omosessuali latenti creano odio per le donne e anche odio femminile per
gli uomini non eterosessuali. Nel film più recente, tuttavia, le
donne smettono di essere vittime ed il gay è invece sacrificato.
I due film dell'annata
2003 direi sono agli antipodi. Mi sono convinta che ai film maschili non
vado a chiedere che mi parlino della storia, come la vedo io: storia di
donne e di uomini dove le prime hanno una costruzione di sapere, di politica,
oppure una storia propria non vissuta e nè recepita nella cultura
maschile, attraverso schemi e regole patriarcali o post-patriarcal. Chiedo
però che mi parlino di cronaca reale documentata o sotto forma
di finzione, che mi parlino di politica e tutto ciò mi interessa
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