Le
donne curde hanno fondato un'associazione
Free Woman Foundation
Ha
sede ad Amsterdam.
Scopo: unire differenti colori, pensieri, linguaggi, realtà.
Molte organizzazioni hanno partecipato alla festa della
sua fondazione.
non hanno potuto presenziare ma hanno mandato un messaggio
di solidarietà:
Free Women's Party (PJA) - Arabian Women's Solidarity
- Dicle Women's
Cultural Center - DEP former deputy Leyla Zana - AMARGI
Women's Cooperative
E'stata fondata la International Free Women's Foundation.
La sede centrale
è stata aperta ad Amsterdam con la partecipazione
di numerose associazioni
internazionali di donne, chi non ha potuto partecipare
ha inviato messaggi
di solidarietà. Tra coloro che hanno inviato messaggi
ricordiamo: il
presidente del PKK Abdullah Ocalan, il Partito delle Donne
Libere (PJA),
l' organizzazione "Sodalizio delle donne arabe",
il Centro Culturale Femminile
Dicle, la ex deputata del DEP Lelya Zana e la Cooperativa
femminile AMARGI.
Fondata con il motto "Diversi colori, diversi pensieri,
diversi linguaggi,
diverse realtà - la stessa speranza", le finalità
della Fondazione sono state
spiegate dalla sua coordinatrice Gonul Kaya con le seguenti
parole: "il
nostro scopo è quello di valorizzare la specificità
femminile, sviluppare
la solidarietà tra donne di tutto il mondo, far
trionfare quanto di bello c'è
nascosto nelle donne. In tutte le donne, dalle europee
alle sudamericane,
dalle palestinesi alle jugoslave, dalle kurde alle africane.
E tutti i
progetti concernenti donne, bambini ed una società
più giusta saranno da
noi presi in considerazione. Ogni sforzo per la pace
avrà il nostro appoggio e
sarà considerato un nostro progetto."
Gonul Kaya ha poi detto che la Fondazione intende usare
le opportunità
offerte dall'Europa come area di lavoro sui temi dell'educazione
e dell'
emancipazione delle donne, infatti, i primi progetti dovrebbero
concernere
le donne immigrate in Europa.
Aspettando di poter delegare ad Amsterdam una rappresentante
del Sodalizio
delle Donne Arabe (Arabian Women's Solidarity), la dottoressa
Sheren
el-Naga, egiziana, ha comunicato che questa associazione
supporterà
qualunque movimento promotore della solidarietà
al femminile e che la
Fondazione è senz'altro tra questi. Leyla Zana,
ex deputata del DEP, in
carcere dal 1994, ha inviato un messaggio in cui esprime
la propria gioia
per la nascita di questa nuova realtà. La Zana
ha scritto: "Saluto con
gioia il vostro difficile ma onorevole, determinato e
magnifico cammino. Credo
che sarà una luce nell'ancora buio delle donne,
che sarà una medicina per le
nostre ferite. Sono sicura che la Fondazione servirà
la causa della pace e
dei diritti di tutta l'umanità, senza alcuna distinzione
di religione,
lingua, razza e sesso. Vi abbraccio sentitamente e
vi invio i miei più
calorosi auguri."
Il Partito delle Donne Libere (PJA) ha scritto, nel suo
messaggio di
congratulazioni: "Noi del PJA, che lottiamo affinché
il XXI secolo sia un
secolo di eguaglianza tra i sessi e i popoli, di democrazia
e libertà,
salutiamo la International Free Women's Foundation come
un'organizzazione
che può porre le basi di una nuova era. E ci auguriamo
che tutti i nostri
amici che si battono per la pace sociale siano sensibili
ai problemi di
quella parte dell'umanità che lotta per la libertà."
La Cooperativa femminile AMARGI di Istanbul, coordinata
dalla sociologa
Pinar Selek, ha ha sua volta spedito un messaggio nel
quale si asserisce
che la Fondazione è un passo avanti verso l'unificazione
di tutte le donne che
hanno a cuore la libertà.
Parlando a nome del Centro Culturale Femminile Dicle,
Suna Parlak ha detto:
"essere donna è bello, ma la cosa più
bella è vivere da donna e camminare
mano nella mano con le altre. Crediamo che la Fondazione
rivestirà un
importante ruolo nella causa che ci vede impegnate affinché
parole come
equità, libertà e democrazia diventino una
solida realtà anche per le
donne."
E Muyesser Gunes, delle "Madri kurde per la pace",
che era stata invitata
all'inaugurazione ma non è potuta convenire per
problemi burocratici, ha
scritto nel suo messaggio: "vogliamo partecipare
alle vostre attività e
condividere i vostri obiettivi, aprirvi i nostri cuori
ricolmi di speranza
a dispetto di tutte le ostruzioni burocratiche e tutte
le amarezze . Lottare
contro le politiche che negano l'esistenza di diversi
colori, di diverse
religioni, di diverse realtà è anche il
nostro motto."
Anche il presidente del PKK Abdullah Ocalan ha mandato
un amichevole saluto
per l'inaugurazione della Fondazione. Il suo messaggio
verte in particolare
sull'importante significato che la nascita della fondazione
riveste non
solo per le kurde ma per tutte le donne del mondo. Ocalan
ha inoltre aggiunto:
"la vittoria della democrazia arriverà grazie
alla nobile lotta delle
donne." Sottolineando che la crudeltà, la
repressione e l'oscurantismo
reazionario possono essere sconfitte dalla rinascita femminile,
Ocalan ha
proseguito sostenendo che saranno necessari molti sforzi
e molti sacrifici
per giungere al traguardo. Rimarcando che la neonata Fondazione
può
diventare un'"accademia della libertà",
il presidente del PKK ha scritto
"c'è una vita libera da conquistare, un mondo
libero."
L'inaugurazione è stata allietata dalle esibizioni
della pianista Koma
Venge Sodiri, delle cantanti liriche sudamericane Diana
Wemil, Guadalupe Urbine e
Winanda Del Sur e delle cantanti kurde Beser Sahin, Gulistan
Perwer e
Merziya Rezzazi.
traduzione a cura di
Simonmattia Riva e Luisa Motta, di AceA
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