PRESENTAZIONE:
Il senso delle relazioni
SOSTENERE L'AZIONE E L'INTENZIONE
GENNAIO: Isabella I di Castiglia (raffigurazione)
LE
CARRIERA, PITTRICI CON LUCE PROPRIA
FEBBRAIO: Rosalba
Carriera
(autoritratto)
LE RELAZIONI CREATRICI DI CIVILTÀ:
MARZO:
La colazione delle dame, Scuola di A. Bosse,
L'EMERGERE DEL
MONDO INTERIORE
APRILE:
Ritratto di Anne, Emily e Charlotte Brontë dipinto dal fratello
Branwell verso il 1834.
SEGUIRTI CON
IL MIO VOLO
MAGGIO:
Ritratto di Carolina Coronado del pittore Madrazo
IL PREMIO ELLEN
RICHARDS
GIUGNO: Ritratto
di Nettie M.Stevens, 1909
LA
STORIA DELL'ANIMA
LUGLIO:
Ritratto
dell' Asociación Femenina de Educación Cívica
VERSO D LEI
AGOSTO: Ritratto di
Anna Achmatova e
Marina Cvetaeva
A PARTIRE DA
ME.
LE RELAZIONI CHE SOSTENGONO LA VITA
SETTEMBRE: Ritratti
e quadri di Remedios Varo e Leonora Carrington
SALKA
E GRETA. ESTERNO. GIORNO
OTTOBRE:
Greta Garbo
e Salka Viertel a Kloster, alla fine degli anni sessanta
MUJERES
LIBRES E IL FECONDO ESERCIZIO DELLA LIBERTA' OTTUAGENARIA
NOVEMBRE:
Frontespizi
della rivista Mujeres Libres degli anni 1936-1938
I
NOSTRI CORPI, NOI STESSE
DICEMBRE: Collettivo
del libro della Salute delle Donne di Boston
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AGOSTO:
Ritratti di Anna Achmatova e Marina Cvetaeva
VERSO D LEI
La poetessa Maria-Mercè
Marçal (1952-1998) scrive un bell'articolo (1)
nel quale riprende un fatto accaduto nel 1915 a S. Pietroburgo,
dove si teneva un "recital"poetico e dove avrebbero dovuto
partecipare insieme la già famosa poetessa Anna Achmatova (1889-1966)
e la poco più giovane Marina Cvetaeva (1892-1945) che cominciava
allora ad essere conosciuta. Questa sarebbe stata la prima occasione
che le due avrebbero avuto di incontrarsi, se un'indisposizione non
avesse impedito alla Achmatova di presenziare.
Il pubblico e la critica vogliono approfittare di questo incontro per
provocare uno scontro fra le due, per veder manifestarsi una rivalità
che in realtà non esisteva. Cosciente della trappola nella quale
vogliono farla cadere, Marina Cvetaeva si dirige verso il pubblico proclamando
la sua ammirazione per la Achmatova e rendendo noto che la famosa poetessa
, che lei stessa chiamò "Anna di tutte le Russie",
le dà forza e la spinge a scrivere.
"E' presto detto! Sento con tutto il mio essere, ad ogni verso,
che ci paragonano, paragone teso e inevitabile, e molti ci contrappongono,
incitandoci una contro l'altra, non solo la Achmatova e me, ma anche
la poesia di S. Pietroburgo contro quella di Mosca. Se gli ammiratori
di Achmatova mi ascoltano "contro di me", io non recito contro
l'Achmatova", ma verso di lei".
Recito come se lei fosse nella sala, solo lei. Recito per lei assente.
Ho bisogno del successo come di un filo che mi conduca a lei."
E continua : " Tutto quello che ho scritto dopo lo devo alla Achmatova,
al mio amore per lei, al mio desiderio di offrirle qualcosa di più
eterno dell'amore".
Cvetaeva non accetta il gioco/trappola della rivalità e dello
scontro che le propongono - situazione di rivalità che è
sempre stata molto gradita al patriarcato perché non favorisce
lo sviluppo della potenza creatrice delle donne, anzi la indebolisce
- , non vuole scontrarsi né emulare la Achmatova:"perché
c'era in me una certa tendenza a emulare la Achmatova, ma non "per
farlo meglio di lei". Le parole di Marina Cvetaeva mostrano il
significato dell'autorità femminile, come scrive Maria-Mercè
Marçal: "lontano dalla mimesi omogenizzante, dall'idolatria
paralizzante o dalla sterile invidia, investire una donna di autorità
significa farla diventare punto centrale di riferimento, mediazione
insostituibile, leva efficace per il proprio desiderio creatore".
Anna Achmatova nasce nel 1889 nella casa di campagna che la sua famiglia
ha vicino ad Odessa; le misero nome Anna in onore di sua nonna e lei
prese quello di Achmatova in onore della sua bisnonna, principessa tartara
discendente di Gengis Kan. Achmatova è considerata la migliore
poetessa di lingua russa. Durante i molti anni che i suoi libri -e perfino
pronunciare il suo nome- furono proibiti nel suo paese, le sue poesie
erano imparate a memoria e trasmesse in segreto con venerazione.
I suoi versi seppero esprimere il sentimento e l'anima del popolo russo,
così come seppero riflettere gli aspetti quotidiani dell'amore
e della politica.
Marina Cvetaeva era nata a S. Pietroburgo nel 1892. Benché disponesse
di un'estesa opera poetica - il suo primo libro lo pubblica a 18 anni-,
non raggiunse in vita il riconoscimento del quale godeva l'Achmatova.
Di carattere indipendente e orgoglioso "la mia mente e le mie viscere
si ribellano", sentiva un grande amore per la libertà. Fu
vessata e perseguitata dal regime stalinista, condannata all'indigenza
e all'isolamento più assoluto, ma ciò nonostante non permise
mai che la piegassero. Marina Cvetaeva, per la quale la poesia era "come
affondare un ago nel cuore", si tolse la vita a 49 anni.
GLORIA SÁNCHEZ
TORRES
1)
Archipiélago, Cuadernos de critica de la cultura, 30, 1997, pag.65-67
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