Donne e conoscenza storica
       

Calendario 2002
Plataforma Autónoma feminista

(Traduzione di Lotti Della Croce)

PRESENTAZIONE:
Il senso delle relazioni


SOSTENERE L'AZIONE E L'INTENZIONE
GENNAIO: Isabella I di Castiglia (raffigurazione)

LE CARRIERA, PITTRICI CON LUCE PROPRIA
FEBBRAIO: Rosalba Carriera
(autoritratto)


LE RELAZIONI CREATRICI DI CIVILTÀ
:
MARZO: La colazione delle dame, Scuola di A. Bosse,

L'EMERGERE DEL MONDO INTERIORE
APRILE: Ritratto di Anne, Emily e Charlotte Brontë dipinto dal fratello Branwell verso il 1834.

SEGUIRTI CON IL MIO VOLO
MAGGIO: Ritratto di Carolina Coronado del pittore Madrazo

IL PREMIO ELLEN RICHARDS
GIUGNO: Ritratto di Nettie M.Stevens, 1909

LA STORIA DELL'ANIMA
LUGLIO: Ritratto
dell' Asociación Femenina de Educación Cívica

VERSO D LEI
AGOSTO: Ritratto di
Anna Achmatova e
Marina Cvetaeva

A PARTIRE DA ME.
LE RELAZIONI CHE SOSTENGONO LA VITA

SETTEMBRE:
Ritratti e quadri di Remedios Varo e Leonora Carrington

SALKA E GRETA. ESTERNO. GIORNO
OTTOBRE: Greta Garbo e Salka Viertel a Kloster, alla fine degli anni sessanta

MUJERES LIBRES E IL FECONDO ESERCIZIO DELLA LIBERTA' OTTUAGENARIA
NOVEMBRE: Frontespizi della rivista Mujeres Libres degli anni 1936-1938

I NOSTRI CORPI, NOI STESSE
DICEMBRE: Collettivo del libro della Salute delle Donne di Boston

 

 

 

 

 

 

AGOSTO: Ritratti di Anna Achmatova e Marina Cvetaeva

VERSO D LEI

La poetessa Maria-Mercè Marçal (1952-1998) scrive un bell'articolo (1) nel quale riprende un fatto accaduto nel 1915 a S. Pietroburgo, dove si teneva un "recital"poetico e dove avrebbero dovuto partecipare insieme la già famosa poetessa Anna Achmatova (1889-1966) e la poco più giovane Marina Cvetaeva (1892-1945) che cominciava allora ad essere conosciuta. Questa sarebbe stata la prima occasione che le due avrebbero avuto di incontrarsi, se un'indisposizione non avesse impedito alla Achmatova di presenziare.


Il pubblico e la critica vogliono approfittare di questo incontro per provocare uno scontro fra le due, per veder manifestarsi una rivalità che in realtà non esisteva. Cosciente della trappola nella quale vogliono farla cadere, Marina Cvetaeva si dirige verso il pubblico proclamando la sua ammirazione per la Achmatova e rendendo noto che la famosa poetessa , che lei stessa chiamò "Anna di tutte le Russie", le dà forza e la spinge a scrivere.


"E' presto detto! Sento con tutto il mio essere, ad ogni verso, che ci paragonano, paragone teso e inevitabile, e molti ci contrappongono, incitandoci una contro l'altra, non solo la Achmatova e me, ma anche la poesia di S. Pietroburgo contro quella di Mosca. Se gli ammiratori di Achmatova mi ascoltano "contro di me", io non recito contro l'Achmatova", ma verso di lei".
Recito come se lei fosse nella sala, solo lei. Recito per lei assente. Ho bisogno del successo come di un filo che mi conduca a lei."
E continua : " Tutto quello che ho scritto dopo lo devo alla Achmatova, al mio amore per lei, al mio desiderio di offrirle qualcosa di più eterno dell'amore".
Cvetaeva non accetta il gioco/trappola della rivalità e dello scontro che le propongono - situazione di rivalità che è sempre stata molto gradita al patriarcato perché non favorisce lo sviluppo della potenza creatrice delle donne, anzi la indebolisce - , non vuole scontrarsi né emulare la Achmatova:"perché c'era in me una certa tendenza a emulare la Achmatova, ma non "per farlo meglio di lei". Le parole di Marina Cvetaeva mostrano il significato dell'autorità femminile, come scrive Maria-Mercè Marçal: "lontano dalla mimesi omogenizzante, dall'idolatria paralizzante o dalla sterile invidia, investire una donna di autorità significa farla diventare punto centrale di riferimento, mediazione insostituibile, leva efficace per il proprio desiderio creatore".


Anna Achmatova nasce nel 1889 nella casa di campagna che la sua famiglia ha vicino ad Odessa; le misero nome Anna in onore di sua nonna e lei prese quello di Achmatova in onore della sua bisnonna, principessa tartara discendente di Gengis Kan. Achmatova è considerata la migliore poetessa di lingua russa. Durante i molti anni che i suoi libri -e perfino pronunciare il suo nome- furono proibiti nel suo paese, le sue poesie erano imparate a memoria e trasmesse in segreto con venerazione.
I suoi versi seppero esprimere il sentimento e l'anima del popolo russo, così come seppero riflettere gli aspetti quotidiani dell'amore e della politica.
Marina Cvetaeva era nata a S. Pietroburgo nel 1892. Benché disponesse di un'estesa opera poetica - il suo primo libro lo pubblica a 18 anni-, non raggiunse in vita il riconoscimento del quale godeva l'Achmatova.
Di carattere indipendente e orgoglioso "la mia mente e le mie viscere si ribellano", sentiva un grande amore per la libertà. Fu vessata e perseguitata dal regime stalinista, condannata all'indigenza e all'isolamento più assoluto, ma ciò nonostante non permise mai che la piegassero. Marina Cvetaeva, per la quale la poesia era "come affondare un ago nel cuore", si tolse la vita a 49 anni.

 

 

GLORIA SÁNCHEZ TORRES

1) Archipiélago, Cuadernos de critica de la cultura, 30, 1997, pag.65-67