Presentazione
delle curatrici
INTRODUZIONE
Libere anche nell'arte
Biografia
di Marìa Zambrano
GENNAIO
I pericoli della pace
FEBBRAIO
La conoscenza
MARZO
Le radici della speranza
APRILE
Imparare
a orecchio
MAGGIO
L'esilio
GIUGNO
La convivenza
LUGLIO
L'idolatria
AGOSTO
L'invidia
SETTEMBRE
La
perplessità
OTTOBRE
L'infermità dell'epoca
NOVEMBRE
Successo e risentimento
DICEMBRE
La poesia è incontro
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APRILE
IMPARARE A ORECCHIO
E
l'attraversamento dei chiari del bosco ricorda anche il modo in cui
si sono percorse le aule. Come i chiari, le aule sono spazi vuoti
pronti a venirsi riempiendo uno alla volta, spazi della voce nei quali
si apprenderà con l'udito, ossia in modo più immediato
che dalla parola scritta, alla quale bisogna per forza restituire
accento e voce per sentire che ci viene diretta.
Alla parola scritta dobbiamo andare incontro a metà del cammino.
Ed essa conserverà l'oggettività e la fissità
inanimata di ciò che ormai è stato detto, di ciò
che già è in sé e per sé. Mentre con l'udito
si riceve la parola, o il gemito, il sussurro che ci è destinato.
La voce del destino si ode molto di più di quanto non si veda
la sua figura.
E così si corre per i chiari del bosco analogamente a come
si scorre per le aule, di aula in aula, con attenzione sempre ravvivata
ma che - non c'è dubbio - di quando in quando scema o viene
addirittura meno aprendosi così un chiaro nella continuità
del pensiero che si ascolta: la parola perduta che non tornerà
mai, il senso di un pensiero che partì. E la parola rimane
in sospeso, il discorso che cessa quando più se ne pendeva,
quando si era a un passo dalla sua definitiva comprensione. E tornare
indietro non è possibile. Discontinuità irrimediabile
del sapere dell'ascolto, immagine fedele della vita stessa, e dello
stesso pensiero, della frammentarietà dell'attenzione, dell'incompiutezza
di ogni sentimento e autopercezione, e ancor più di ogni azione.
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Nei chiari del bosco non ci si porta, come in verità non si
reca il bravo studente nelle aule, per fare domande.
Marìa
Zambrano, Chiari del bosco, trad. di Carlo Ferrucci, Bruno
Mondadori, Milano, 2004, p.17- 18 (Claros del bosque, Seix
Barral, Barcelona,1990, p.16 - 17)
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