Donne e conoscenza storica
       

Calendario 2002
Plataforma Autónoma feminista

(Traduzione di Luciana Tavernini rivista da Clara Jourdan)

PRESENTAZIONE:
Il senso delle relazioni


SOSTENERE L'AZIONE E L'INTENZIONE
GENNAIO: Isabella I di Castiglia (raffigurazione)

LE CARRIERA, PITTRICI CON LUCE PROPRIA
FEBBRAIO: Rosalba Carriera
(autoritratto)

LE RELAZIONI CREATRICI DI CIVILTÀ
:
MARZO: La colazione delle dame, Scuola di A. Bosse,

L'EMERGERE DEL MONDO INTERIORE
APRILE: Ritratto di Anne, Emily e Charlotte Brontë dipinto dal fratello Branwell verso il 1834.

SEGUIRTI CON IL MIO VOLO
MAGGIO: Ritratto di Carolina Coronado del pittore Madrazo

IL PREMIO ELLEN RICHARDS
GIUGNO: Ritratto di Nettie M.Stevens, 1909

LA STORIA DELL'ANIMA
LUGLIO: Ritratto
dell' Asociación Femenina de Educación Cívica

VERSO D LEI
AGOSTO: Ritratto di
Anna Achmatova e
Marina Cvetaeva

A PARTIRE DA ME.
LE RELAZIONI CHE SOSTENGONO LA VITA

SETTEMBRE:
Ritratti e quadri di Remedios Varo e Leonora Carrington

SALKA E GRETA. ESTERNO. GIORNO
OTTOBRE: Greta Garbo e Salka Viertel a Kloster, alla fine degli anni sessanta

MUJERES LIBRES E IL FECONDO ESERCIZIO DELLA LIBERTA' OTTUAGENARIA
NOVEMBRE: Frontespizi della rivista Mujeres Libres degli anni 1936-1938

I NOSTRI CORPI, NOI STESSE
DICEMBRE: Collettivo del libro della Salute delle Donne di Boston

 


 

FEBBRAIO- Rosalba Carriera, Autoritratto con dipinto di sua sorella, 1715

 

LE CARRIERA, PITTRICI CON LUCE PROPRIA.

Rosalba Carriera (1675- 1757) fu la pittrice più famosa tra i suoi contemporanei e una delle prime artiste dell'incipiente stile Rococò. E' una di quelle grandi artiste molto apprezzate professionalmente nella propria epoca e successivamente relegate dalla Storia dell'Arte a una nota a piè di pagina. Per questa ragione ha preso il suo nome, per rivendicarlo, una delle componenti delle "Guerrilla Grils" (1).
Rosalba era la figlia maggiore della merlettaia veneziana Alba Foresti. Fu Alba che insegnò la sua arte alle figlie: Rosalba, Angela (1677 - 1757) e Giovanna (1683 -1737). Tutte e tre furono pittrici.
Giovanna lavorò tutta la vita insieme a sua sorella Rosalba, condividendo la vita quotidiana e la pittura. Fu sua aiutante ed alunna e come Rosalba rinunciò al matrimonio per dedicarsi pienamente all'arte. Quando Giovanna morì, Rosalba cadde in una profonda depressione.
L'altra sorella, Angela, si era sposata con il pittore G. A. Pellegrin e quando rimase vedova, nel 1741, andò a vivere con Rosalba per aiutarla nei suoi dipinti, visto che, dal 1721, Rosalba manifestava problemi di vista. Questa cecità, considerata nelle sue parole "uno smarrimento totale della ragione" si completò definitivamente nel 1746, con un distacco della retina, di cui fu operata, ma la sua situazione migliorò solo temporaneamente.
Fin da molto giovane si dedicò alla miniatura con la pittura su avorio con acquarello e tempera, allo stesso tempo coltivava la pittura ad olio e iniziò a lavorare con i pastelli. La tecnica del pastello era già stata usata da diversi artisti, però abitualmente si usava solo per il bozzetto, dato che questo materiale facilita la velocità del tratto. Fu Carriera che diede valore artistico a questa tecnica, dipingendo direttamente sopra il foglio; fu sempre lei che la introdusse in Francia e creò una tipologia di ritratti di piccolo formato molto ricchi di colori e luminosità. Il suo fascino e la sua grazia nel ritratto femminile la situa come precedente della pittura erotica e sensuale che Greuze sfrutterà. Queste opere, chiamate "fancy pieces", sono realizzate per compiacere i committenti e contrastano con i suoi scritti e opinioni - come manifesta nel diario che fece durante la sua permanenza a Parigi - sulla vita di corte, che le causava dispiaceri. Come scelta tornarono a Venezia, città dalla quale uscì ormai solo in rare occasioni.
Fu nominata accademica di merito dalla Accademia di S. Luca di Roma, Bologna e Firenze. Dopo la morte del padre nel 1720, fu invitata dal mecenate Croizat a Parigi, dove restò per un anno con tutta la sua famiglia. A seguito del Decreto del 1706 alcune donne furono elette membri della Accademia Reale, lei fu la prima. Conobbe e dipinse Watteau e Luigi XV (quando aveva solo dieci anni). Ebbe grandi mecenati che apprezzarono la sua opera: come Federico IV, re di Norvegia e Danimarca, Massimiliano II di Baviera, Augusto III, re di Polonia. Ebbe anche allieve come Felicita Hoffman-Sartori e sua sorella Angioletta Sartori.
In contrasto con la dolcezza pittorica che caratterizza le sue opere, gli autoritratti sono decisamente realistici. Il più interessante è Autoritratto con dipinto di sua sorella (1715)- Galleria degli Uffizi- Firenze. Quest' opera ci mostra una Rosalba di quarant'anni, non molto bella, insieme al ritratto di una sorella più attraente di lei. Questa nota estetica è la conferma del suo successo professionale a dispetto delle sue qualità femminili. Alcuni critici d'arte manifestarono sconcerto riguardo al suo successo, visto che non era una bella donna, qualità - secondo questi teorici - indispensabile per esser una pittrice di successo.
Questo ritratto risulta interessante per il suo realismo, la sua esplicitazione della professione nel mostrare gli strumenti di lavoro, la meticolosità della tecnica nei merletti, la luminosità del satin e il portamento orgoglioso della pittrice, però soprattutto per il riconoscimento esplicito che fa della sua intima collaboratrice, sua sorella.
La passione artistica condivisa da Giovanna, la sua morte, la perdita della vista e conseguentemente la difficoltà nell'esercizio dell'arte le provocarono depressioni fino al punto di cagionarne, secondo alcuni cronisti, la morte per pazzia

ROSA SEGARRA MARTÍ

1) Gruppo di donne in rapporto col mondo dell'arte che si proteggono sotto pseudonimi e maschere di gorilla per denunciare la situazione delle donne nel mondo delle arti plastiche.

BIBLIOGRAFIA
MUNOZ FERNÁNDEZ, Ángela, Acciones e intenciones de mujeres en la vida religiosa de los siglos XV y XVI, Madrid, Horas y Horas, 1995.
Id, "Relaciones femeninas y activación de los mecanismos del privilegio y la merced. La Casa de Isabel I de Castilla " in Ana Cerrada Jimenéz y Cristina Segura Graino, (eds), Las mujeres y el poder. Representaciones y práticas de vida, Madrid, Al-Mudayna 2000, pag. 115-133.