Donne e conoscenza storica
       

PRESENTAZIONE:
Relaciones epistolares entre mujeres

Cristina Garcia Rodero, Madre, 1995

Calendario 2003
Plataforma Autónoma feminista

 

GENNAIO
HADEWIJCH: MAESTRA SPIRITUALE

FEBBRAIO
LETTERE PER I COMPITI DELLA VITA

MARZO
LOUISE BOURGEOIS INSEGNA A SUA FIGLIA L'ORIGINE DEL SUO SAPERE

APRILE
CON I PROPRI OCCHI

MAGGIO
NELLE MANI DELLA SUA AMICA

GIUGNO
MARÍA DE MAEZTU E MARÍA LUZ MORALES:

LUGLIO
MARÍA LEJÁRRAGA E MARÍA LACRAMPE

AGOSTO
QUANDO LA DISPARITÀ DIVIENE CONFLITTO

SETTEMBRE
STRANA POLITICA

OTTOBRE
SENZA SMETTERE DI ASCOLTARE

NOVEMBRE
LETTERE TESSUTE

DICEMBRE
INTORNO ALLE EMILIE (E-MAIL)


GIUGNO
MARÍA DE MAEZTU E MARÍA LUZ MORALES:
LETTERE DI UNA "AMMIRAZIONE PROFONDA E FERVENTE"


Nel 1929 la giornalista María Luz Morales scrive da Barcellona alla sua "cara e ammirata amica" María de Maeztu: "Un'altra attività che ora mi prende una parte del poco tempo che ormai posso disporre, è il progetto della fondazione, qui, di una Residenza simile alla sua [...] Vorremmo che il Comune ci cedesse uno degli Albeghi costruiti in Piazza di Spagna l'Esposizione Universale; vorremmo seminare una bella opera di cultura... Non so, comunque, se tutto non finirà in nulla."

Nel 1929 María de Maeztu aveva già quarantotto anni. Direttrice della Residencia de Señoritas dalla sua creazione nel 1915, più volte borsista (della Junta para Ampliacíon de Estudios) all'estero, rappresentante spagnola in congressi sull'educazione, direttrice della Sezione Preparatoria del Instituto-Escuela dalla sua creazione nel 1918. Una vera "signora della Pedagogia", che dal suo ufficio della Residencia organizza corsi, conversazioni e conferenze che fanno diventare questo Centro un punto di riferimento, di incontro e di espansione culturale per tutte le giovani, residenti o no, bramose di sapere e conoscenza. Da parte sua la giornalista María Luz Morales, tra le altre molte occupazioni, firma sotto lo pseudonimo di Felipe Centeno una pagina dedicata al cinema nel giornale di Barcellona La Vanguardia, dirige la rivista El Hogar y la Moda e cura una pagina settimanale in El sol di Madrid intitolata La mujer, el niño y el hogar (La donna, il bambino e il focolare). Sono proprio queste collaborazioni con il quotidiano madrileno che la portano di tanto in tanto in questa città, dove alloggia per alcuni giorni nella Residenza per Signorine diretta da Maeztu. "Lei, da lontano, a una grande distanza da me in terra e in altezza, è stata per anni e anni una delle mie ammirazioni più profonde e ferventi", scrive la giornalista in un'altra lettera.

Attraverso la corrispondenza di Mari Luz, che parla anche delle risposte di María, supponiamo che gli incontri e le lunghe conversazioni delle due donne nell'ambiente della Residencia intessano una profonda relazione; maestra-alunna, madre-figlia, educatrice-giornalista, un legame di amicizia non scevro, in qualche momento, delle preoccupazioni più intime. In questi fogli manoscritti, si rivela via via una Mari Luz inquieta, culturalmente parlando, una Mari Luz desiderosa di sapere e anche critica verso certi aspetti della società di allora. "Sembra essere che questa, per quanto riguarda la pagina di 'El sol' che curo, [...] non sia un successo né moltissimo meno tra le donne di Spagna. [...] Le lettrici la trovano, in base ai dati, poco piacevole, e, Dio mio! troppo elevata. [...] E' necessario, secondo indicazioni concrete, andare alla Pagina Femminile tipo, con tutte le conseguenze di cattivo gusto, stupidità, bigotteria, soppressione di quanto significa inquietudine, nobile curiosità, intelligenza... Mi è necessario, pertanto, cominciare di nuovo... e le confesso che non so come [...] e tutto ciò che sia abbassare il livello raggiunto mi sembra una mancanza di dignità, una soperchieria rispetto al pubblico, rispetto alle donne, tanto bisognose di questa verità -crudele ma santa- che Lei proclama".

Nel 1930, nel barcellonese Palacio de Pedralbes cominciò a funzionare la Residencia de Señoritas diretta da Mari Luz Morales. C'era dunque una ragione in più per non perdere la comunicazione, il contatto... il racconto di esperienze, di riuscite, di fallimenti, di grandi successi... Dietro tutto ciò -non possiamo dimenticarlo- dormiva, con gli occhi ben aperti, questa inquietudine di alcune donne, questa ricerca che in Mari Luz, sebbene in terreni apparentemente distanti da quelli di Maeztu, poté realizzarsi grazie all'ammirazione e all'esempio.

CARMEN G. BONET