Donne e conoscenza storica
      


Quello che segue è la "esperienza didattica"
Quello che non sono riuscita a raccontare domenica è che il vostro libro (come è giusto che sia) ha determinato anche cose diverse dalle vostre intenzioni. Se la motivazione forte era cambia il mondo cambia la storia, il piacere di fare ricerca, di lavorare insieme ecc. allora non ha avuto solo l'effetto di far riflettere delle insegnanti su alcuni contenuti e indurle a proporre il libro.
Nel mio caso è come se mi avesse autorizzata, ma prima come persona poi come docente e solo infine come docente di filosofia ad uscire da canoni interpretativi tradizionali che mi andavano stretti (e forse non lo sapevo) e mi sono allora autorizzata a leggere altro, (per esempio ho desiderato leggere Rosvita e non per farlo leggere in classe). Voglio dire che il proporlo come lettura estiva alle mie studentesse è stato solo l'ultimo momento di un percorso perché essere insegnante fa parte di me ma intanto il libro ha avviato una riflessione personale che non è circoscrivibile alla didattica. Infatti quando nelle mie classi si lavora su libere di esistere l'atmosfera che si crea è quella di un gruppo e non di una classe e questo l'ho passato sicuramente io ma spinta da voi. Queste cose però non possono rientrare nell'esperienza didattica e nemmeno nel giudizio del libro, ecco perché vi passo il resoconto sottostante come è ma è autentico solo nella parte scolastica.

Esperienza didattica
di Gemma De Magistris

Libere di esistere è un bel libro: fa piacere leggerlo, è coinvolgente e compone un quadro armonioso di civiltà femminile come promette il sottotitolo.
Non è un libro di storia, affermano le mie studentesse, è un racconto di storie che ci fanno riflettere sulla libertà, l'autorità e la sapienza femminili, la mediazione, la relazione, l'amore.
Una mia studentessa a proposito della presenza femminile nella filosofia e nella storia scrive:
"è come se uomini e donne fossero su di un palco: le donne sono sempre a lato e oscurate mentre gli uomini sono al centro palco e illuminati dall'occhio di bue; all'apparenza sembra ci siano solo uomini ma nell'oscurità ci sono le donne e vivono".
Libere di esistere racconta la vita di cinque donne; attraverso le loro scelte ed azioni, con la conquista e la trasmissione del sapere, esse esprimono un preciso modo di vivere sé stesse ed il loro rapporto con il mondo. E' un libro che, generoso nelle informazioni e negli spunti, ordinatamente strutturato, mi ha permesso un percorso didattico efficace e piacevole.
Il percorso si è rivolto alla classe quarta di un liceo linguistico sperimentale nell'ambito del corso di filosofia.
In quarta bisogna trattare, come da programma, la filosofia medioevale ma l'esperienza mi ha insegnato che le studentesse e gli studenti si staccano con un po' di fatica dalla filosofia classica, dai miti di Platone, dall'etica di Aristotele, dal fascino della vita e della morte di Socrate.
Ho cercato, un percorso che sottolineasse la caratteristica di sintesi di cultura classica, di cultura barbarica e di cristianesimo ma attraverso una diversa categoria di interpretazione.
Proponendo la lettura di Libere di esistere ho utilizzato lo strumento della narrazione avendo come obiettivo l'individuazione e la riflessione su alcune categorie filosofiche già note o da riprendere successivamente.
Nel corso di filosofia di terza avevamo incontrato due figure di donne: Diotima, la sacerdotessa di Mantinea che parla d'amore ed Antigone, l'eroina di Sofocle che si oppone al nomos per privilegiare la physis, una legge naturale più antica e grande. Abbiamo spesso parlato di Uomo un "astratto nome universale che non solo fagocita l'unicità di ogni essere umano, ma contemporaneamente include anche le donne" poiché si riferisce all'intera specie umana.
Una chiave di lettura androcentrica e logocentrica a cui ho tentato di affiancarne un'altra femminile e relazionale.
Lo strumento della biografia, inoltre, consente una efficace riflessione sulla categoria di unicità in senso arendtiano, cioè come affermazione di un sé espressivo e relazionale che fonda la sua realtà sull'altro.
Tutto il lavoro, ad eccezione di una prima lettura, si è svolto in classe o in aula video poiché una delle autrici ci ha messo a disposizione immagini dell'Hortus Deliciarum di Hohenburg.
La classe è stata divisa in gruppi ed ogni gruppo ha "adottato" una protagonista.
Non a caso adottato perché le cinque protagoniste sono diventate per noi assolutamente familiari.
Ma sono divenute familiari anche le autrici del libro che, in maniera diretta, raccontano il loro rapporto con il personaggio di cui si sono occupate, le ricerche, il reperimento di notizie, l'atmosfera dei luoghi coinvolti, le loro percezioni.
"Mi ha colpito il modo di lavorare di queste autrici: l'aiuto reciproco, il lavoro di gruppo senza subire il potere di un'altra, la collaborazione e la voglia di imparare" mi comunica una studentessa.
Sono intervenuta sia come coordinatrice che come osservatrice partecipante poiché nei lavori collettivi è utilissima la rilevazione delle dinamiche che agiscono.
Il confronto intra ed intergruppi oltre a relazioni individuali conclusive ha fatto emergere queste riflessioni:
Ildegarda di Bingen, Herrada di Hohenburg, Rosvita di Gandersheim, Marina del Goleto, Eufrosinija di Polozk sono intelligenti, caparbie, determinate e mostrano amore del mondo. Comune a tutte è il desiderio del sapere, l'apprezzamento della cultura classica, il recupero dei miti.
Queste caratteristiche sono testimoniate in modo diverso a seconda delle loro diverse personalità, culture, educazione, relazioni.
Di Ildegarda ci ha affascinate il desiderio di armonia espresso nella concezione cosmo-ontologica, nell'attenzione alla bellezza e alla grazia fisica e spirituale, nel collegamento cielo-terra favorito dalla musica.Degna di rispetto ed ammirazione la scelta pedagogica di "distacco" per favorire una crescita autonoma delle sue allieve.
Rosvita mostra come una "tenera insicurezza" quando decide di essere poeta e soprattutto commediografa. Le sue commedie parlano tra l'altro del potere della bellezza femminile, di sessualità e soprattutto descrivono risate. Abbiamo riflettuto su "nelle società occidentali, le donne sorridono molto, ridono poco e non devono sghignazzare… la risata sguaiata è trasgressiva, punibile, smisurata".
L'affermazione di Marina passa attraverso la modifica della realtà. A noi è piaciuto un potere conquistato con la conoscenza delle leggi ed esercitato attraverso la cura del territorio a lei affidato e di coloro che lo abitavano.
Nella creazione dell'Hortus Deliciarum abbiamo avvertito la trasmissione culturale e l'affermazione di un lavoro collettivo.Sessanta monache sotto la guida di Herrada hanno scritto e disegnato nello scriptorium di Hohenburg.
Singolare la scelta da parte di Eufrosinija di un contrastato viaggio/pellegrinaggio già anziana.Vi abbiamo avvertito la ricerca di una diversa spiritualità e di una precisa affermazione di sé.
Alcuni commenti:
è stato bello immedesimarsi in queste figure femminili
ho pensato alla donna e non sempre e solo alla mamma, figlia, moglie
si è trattato di un altro approccio che ha connesso donna e filosofia, una filosofia fatta diversamente ed inaspettatamente
ho capito l'importanza della biografia come punto di partenza per conclusioni, collegamenti e conoscenze più approfondite ma soprattutto ho sentito un coinvolgimento personale
il lavoro di gruppo ci ha reso più libere nella interpretazione e nella comprensione non solo nello scambio di idee, inoltre la divisione in gruppi ha fatto sentire il lavoro nostro
l'esposizione ci ha fatto capire la difficoltà di spiegare agli altri cercando di farsi capire e l'esposizione fatta da noi ha aumentato il coinvolgimento, ci ha fatto entrare in ansia poiché dovevamo esporci per esporre.
Rispetto alle immagini dell'Hortus ho trovato giudizi basati su percezioni molto istintive, parole non sempre adeguate ma tese a comunicare le sensazioni provate vedendo le miniature:
attraverso le illustrazioni, c'è la possibilità di esprimere ciò che non può essere narrato con le parole e questo aspetto fa parte del potere femminile
mi sono soffermata sulle espressioni facciali delle donne perché mi comunicavano uno stato d'animo sereno che sembrava esprimere unione tra cielo e terra
ho avvertito o ritrovato il fascino dei miti e dei simboli
ho rilevato l'importanza della donna (l'illustrazione che ha maggiormente colpito è stata "la filosofia e le arti liberali" poiché i due filosofi più importanti dell'anno scorso sono in posizione meno predominante)
l'amore, la tenerezza nel disegno degli amanti
la bellezza legata soprattutto ai colori e l'attenzione ai particolari sono caratteristiche significative perché comunicano