Donne e conoscenza storica
   

 

La Signora Europa

 


Il mio rapporto con la storia è una vicenda assai poco lineare, fatta di amore e di disamore, un andirivieni punteggiato da momenti felici e periodi di rifiuto. So con certezza che il mio disamore era cominciato a scuola con lo studio sui manuali. Quale interesse alla conoscenza può radicarsi in una storia tenuta insieme da eventi che si identificano con impulsi a dominare il mondo, cioè con il potere? In segreto ho coltivato il mio amore attraverso la letteratura e in particolare il romanzo femminile dove è cruciale la funzione della memoria e della storia personale e dove i sogni e le grandi pretese delle protagoniste si materializzano nel mondo senza dichiarare guerre e facendo leva sulla capacità di relazione e sul conflitto non distruttivo. Il mio bisogno di libertà mi ha portato spesso a spezzare con la fantasia barriere finanziarie e statali, gerarchizzazioni, a varcare confini segnando spazi diversi, sopra quelli reali, dettati dall'amore per la lingua, dalle affinità culturali, dagli interessi politici.

 

La Signora Europa, incisione in legno in S.Munster, Cosmographiae, Petri, Basilea, 1556

 

 

Così ho avuto la pretesa di contrastare l'assolutezza dell'idea di Europa, costruita sulla base delle condizioni poste dal Fondo Monetario Internazionale, che rimanda all'immagine di fortezza che esclude chi non si adegua alle "ricette" e non permette di essere in libertà.
Mi sono chiesta, ma in passato com'era l'Europa? Dove stavano le donne con grandi pretese? Da questa domanda, dato che insegno lingua e letteratura russa, è venuta alla luce la badessa Eufrosinija di Polozk.