Eufrosinija
o della Gioia.
Eufrosinija-Predslava,
nasce nel principato di Polozk (attuale Bielorussia) nel 1104 e muore nel 1167
a Gerusalemme, meta di un lungo pellegrinaggio.
Figlia del principe di Polozk
Svjatoslav-Georgij Vseslavich e di Sofia, vanta legami di parentela da parte della
zia Romanovna con Alessio Comneno, principe di Bisanzio.
Giovanissima, a 12 anni, rifiuta il destino riservato alle donne
e con forte segno di indipendenza e desiderio di libertà,
contro il volere del padre, decide di dedicarsi a Dio, sostenuta
in questo dalla zia beghina che scelse per lei il nome di Eufrosinija.
Si trasferisce in una cella presso la cattedrale di santa Sofia
a Polozk, dove scrive la Cronaca degli eventi del suo paese,
continuando la tradizione della antica cronaca di Nestore. (Letopis
in russo). E' promotrice di un vasto movimento spirituale e
religioso, fonda due monasteri, il primo del San Salvatore o
della Trasfigurazione femminile e il secondo della madre di
Dio, maschile, a Sel'zo, vicino a Polozk. Dirige uno scriptorium
di copiste e copisti, scrive e traduce dal greco e dal latino,
mantiene una corrispondenza in greco con l'imperatore bizantino
Manuele I Comneno.
La sua autorità di badessa, in stretta
relazione con la madre Sofia, le sorelle Gradislava ed Eudokia, varca i confini
del principato di Polozk e si fa mediazione vivente per risolvere conflitti ed
evitare guerre fratricide con i principati confinanti e con Kiev. Gioca la sua
influenza per unire la Chiesa russa e la Chiesa greco-bizantina, dopo lo scisma
del 1147. Durante i quarant'anni di attività pratica e contemplativa della
badessa Eufrosinija e delle sue monache e monaci, il principato di Polozk conobbe
un periodo di pace e prosperità
A sessantrè anni Eufrosinija
dà una svolta brusca alla sua vita, abbandona la sua posizione di badessa
e decide di partire in pellegrinaggio col fratello minore David, la cugina Eupraksija
e il fedele servo Michele per visitare il santo Sepolcro e per attuare il suo
disegno di mediatrice fra Oriente e Occidente. Percorrono a piedi l'antica via
detta "dai varjaghi ai greci" che congiunge il mar Baltico al mar Nero
e da qui al Mediterraneo. Qui però muore nel 1167 e i suoi resti rimangono
sepolti a Kiev nel Monastero delle Grotte fino al 1910. Fu proclamata santa dalla
Chiesa russa nel 1547. Oggi è protettrice della Bielorussia.