Il
rapporto col testo
Immagini
e testo rientrano nella stessa narrazione, una fa da supporto all'altra e viceversa,
non sono solo completamento del testo, ma parte integrante del processo educativo.
Importante è sottolineare che le immagini in alcuni casi sono più
significative del testo, a volte occupano perfino un'intera pagina, come quelle
del Giudizio Universale, altre parlano da sole, come il ciclo della Psychomachia
(1), una serie di composizioni (delle 'strisce') a gloria della Chiesa militante
e trionfante, dove gli antagonisti o le antagoniste sono ritratte allegoricamente
in armi.
In
altri casi, invece, è il testo che entra nelle miniature, e lo fa sostanzialmente
in tre modi diversi: sotto forma di scritte che indicano, didascalicamente, il
nome comune o il nome proprio dell'oggetto o della persona rappresentata, che
è il modo più frequente; oppure ci sono corte iscrizioni che derivano
da aggiunte di cui rimane oscura l'origine degli argomenti, spesso questo è
un prezioso indizio dell'esistenza di un testo andato perduto; oppure, ancora,
sono presenti passaggi più lunghi, a volte introdotti da una rubrica identificativa,
spesso identici al testo. Qualche volta il rapporto fra l'immagine e il testo
aggiunto è così stretto che sembra seguire un rigido schema: avviene
però di rado, prevalendo invece un accostamento più flessibile.
Ci sono anche casi in cui non vi è corrispondenza tra testo e immagine
come nel caso della Scala delle Virtù (2).
La
maggior parte delle immagini sono a colori, per alcune, il cui colore è
solo parziale, in un primo momento gli studiosi avevano pensato si trattasse del
risultato di una copia incompleta, ora ad una indagine più attenta, concordano
nel ritenere che le aree non dipinte sono tali perché contengono una scritta.
L'enfasi
della scrittura, la ridondanza delle ripetizioni sulle immagini, quasi come eco
dei testi scritti nella pagina a fianco, confermano l'impressione che il testo
sia stato usato per l'insegnamento.
In alcuni punti è evidente il modo
di procedere delle miniaturiste: prima il disegno, poi la scrittura ed infine
la pittrice che colora fino ai margini dell'iscrizione.
(1)
Il poema di Prudenzio
(c. 400), Psychomachia (Battaglia per l'anima), è una lunga allegoria
in esametri che descrive la lotta delle virtù contro i vizi per il possesso
dell'anima.
(2)
Cfr. R. Green, The miniatures, p 17 e sgg.