Donne e conoscenza storica
  

Esempi di monasteri doppi

Vi sono vari esempi di importanti monasteri doppi, come quello fondato intorno alla seconda metà del VII secolo da santa Fara a Brie nella Francia del Nord, o quello coevo di Whitby, in Inghilterra, fondato e retto da Hilda, badessa di vasta cultura, in grado di dirigere gli studi e di occuparsi della formazione del clero (1), o ancora il monastero doppio di Fontenvrault (1099, soppresso nel 1792), voluto da Roberto d'Arbrissel, che ne affida la gestione alle mani della vedova ventiduenne, la badessa Petronille de Chemillé. Per volontà di Roberto d'Arbrissel le badesse erano vedove, quindi passate attraverso l'esperienza del matrimonio e i monaci dovevano obbedienza alla badessa come gli apostoli verso Maria. In Italia, nel XI secolo, troviamo il monastero di S. Pietro di Luco in Mugello: un privilegio emanato da Urbano II nel 1186, attesta che le monache devono rivolgersi al vescovo "tutte le volte che vogliono promuovere agli ordini sacri i loro chierici", dal che si ricava che dalla badessa dipendevano dei monaci (2).

(1) Sui monasteri doppi cfr. A. Valerio, Cristianesimo al femminile, p. 68-69; B. S. Anderson, J. P. Zinsser, Le donne in Europa, p. 287; Regine Pernoud, La donna al tempo delle cattedrali, M. G. Cecchini, Rizzoli, Mi, 1982, p. 41-42; Joan Morris, Storia nascosta di donne, trad. it. E. L. Lanzarini, Ecumenica Editrice, Ba, 1980 e David F. Noble, Un mondo senza donne, Bollati-Boringhieri, To, 1994.
(2) Cit. in A. Valerio, La questione femminile nei secoli X-XI, M. D'Auria, Napoli, 1983, p. 29.