Donne e conoscenza storica
  

Il Goleto

Che il monastero del Goleto non sia solo femminile lo testimonia sia la Legenda di San Guglielmo da Vercelli, quando esalta la perfezione di questa fondazione rispetto alle altre, perché qui Guglielmo, il fondatore, aveva pensato sia agli uomini che alle donne, sia altri documenti come una donazione del 1151 alla badessa Febronia e gli atti dell'abbaziato di Marina, in cui, accanto al nome della badessa, vi è la presenza di monaci, prepositi o cappellani del Goleto.

Il rapporto tra i due monasteri, con costruzioni separate, ma adiacenti, "con tali architetture fatti che pareva un solo monasterio" (1), è "estrinseco e di assistenza" (2), non c'è la piena subordinazione dell'uno all'altro, anche se prevale, per volontà del suo fondatore, il monastero femminile, con l'autorità nelle mani della badessa.

(1) Gian Giacomo Giordano, Croniche di Montevergine, II, 1649, Napoli, p. 410
(2) G. Mongelli, Storia del Goleto, p. 30: nel maggio 1134 (Reg. 212), dopo circa sei anni di assenza (...) Guglielmo si reca a Montevergine "anche per rilevare dei fratelli che lo potessero coadiuvare (...) e per stabilirvi una prima colonia di verginiani al servizio delle sacre vergini del Goleto"