Donne e conoscenza storica
      
Comunità di pratica e riflessione pedagogica e di ricerca storica

Qualcosa di noi



Siamo una Comunità di insegnanti in rapporto di relazione nel senso che - accomunate da lunga frequentazione, risalente al 1989, e da passione pedagogica - ci siamo scambiate esperienze di vita e di lavoro. C'è sempre stato in noi il desiderio di stare bene anche a scuola con alunne e alunni, e il piacere del nostro stare insieme ci ha portate quindi a fare dei progetti comuni in questo senso.
Ci definiamo ricercatrici per passione politica, nel lavoro quotidiano mettiamo in gioco competenze pedagogico-didattiche e competenze politiche.
Dalla nostra Comunità è scaturito un metodo di lavoro che abbiamo trovato efficace e che consiste nel praticare lo scambio di riflessioni disciplinari e di esperienze pedagogiche, prima di tutto fra noi poi con quelle e quegli insegnanti, ricercatrici, ricercatori, docenti che hanno deposto le pretese universalistiche, che hanno raggiunto la capacità di distinguere l'autorità dal potere e di interpretare resistenze e rifiuti femminili come sintomo di un sentire altro da interrogare per leggere le vicende del passato.
La Comunità si configura in modo aperto: il lavoro comune che si avvale delle singole competenze, è frutto anche della libertà di ciascuna di intrecciare rapporti personali interni ed esterni; nel corso del tempo alcune, Manuela Lale Gerard, Graziella Bernabò e Claudia Poggi, spinte da interessi diversi, se ne sono allontanate, mantenendo però costanti e feconde relazioni, mentre altre sono entrate a farne parte come Donatella Massara che ha messo la sua passione per la storia in rete, ideando e costruendo il sito Donne e conoscenza storica che cura e alimenta.
Abbiamo pubblicato le prime riflessioni sulla storia nello Lo scambio necessario. Insegnanti ricercatrici docenti per una storia che tenga conto dell'autorità femminile, suppl. Via Dogana n°20/1995 (frutto di un dibattito fra ricercatrici e insegnanti su ricerca e trasmissione della storia tenuto al Circolo della rosa nel 1994) e in tre saggi che segnano il passaggio dalla pedagogia della differenza a un interesse più specifico sulla storia contenuti in Sapere di sapere. Donne in educazione, a cura di Anna Maria Piussi e Letizia Bianchi, Rosemberg & Sellier, Torino 1995
Libere di esistere. Costruzione femminile di civiltà nel Medioevo europeo, SEI, Torino 1996, un libro che traccia un percorso di crescita femminile e di creazione di civiltà attraverso documenti in parte inediti di Ildegarda d Bingen, Herrada di Hohenburg, Rosvita di Gandersheim, Marina del Goleto, Eufrosinija di Polozk. Contributi di alcune appartenenti alla Comunità sono presenti in varie riviste e testi pedagogici.
Nel 2001 si è tenuto il convegno voluto da Marirì Martinengo, e sostenuto da Laura Minguzzi, Marina Santini, Luciana Tavernini, Donatella Massara, Alessandra De Perini Cambia il mondo cambia la storia. La differenza sessuale nella ricerca storica e nell'insegnamento alla Casa della Cultura di Milano. Il convegno, preparato per più di un anno attraverso conversazioni con insegnanti e ricercatrici che si sono svolte al Circolo della rosa, ha visto la partecipazione di insegnanti, ricercatrici, appassionate e appassionati di storia. È stato punto di arrivo del percorso fatto dalla Comunità e "sponda da cui salpare verso nuove mete".
I temi che hanno percorso il dibattito:
- i contesti come tessuto per costruire una storia di donne e di uomini;
- la presenza di un filo continuo, che percorre il nostro passato, giungendo al presente, dai saloni di pietra delle trovatore alle cours d'amour feudali, dalle corti rinascimentali ai salons delle preziose ai salotti illuministi e risorgimentali fino alle nostre riunioni di autocoscienza
- apertura a fonti inusuali e alle suggestioni interpretative offerte da film come per esempio Il trionfo dell'amore di Clare Peploe e La gentildonna e il duca di Eric Rohmer.
- i conflitti: necessità, difficoltà e sofferenza connesse ad essi; il nostro rapporto con la narrazione storica, sospeso tra coinvolgimento e distanza, e da qui l'articolarsi della
- soggettività, come leit-motiv sotteso alle nostre ricerche sia in ambito letterario sia in quello filmico;
- infine l'oggi, la tragedia dell'11 settembre, lo sbalestramento che irrompe nelle sicurezze occidentali, l'incertezza che si insinua nelle prospettive future, gli interrogativi drammatici che pone.
Molto si è parlato di invenzione in campo storiografico, nell'accezione di invenire cioè mettersi alla ricerca e trovare, non nel senso di prescindere dai documenti e dalla fonti, senza escludere per questo il libero gioco della soggettività, anzi la narrazione soggettiva ha in sé una forza dirompente nei confronti della presunta oggettività della storiografia ufficiale, contrabbandata dai manuali.
Si è insistito sulla fame di storia da parte delle donne e dei/delle giovani, spia di un bisogno di simbolico e di una tradizione alle spalle, da cui ricevere energia: avere un passato rende più ricche.
Gli Atti del convegno sono stati pubblicati: Cambia il mondo cambia la storia a cura di Marina Santini, suppl. al n° 60/2002 di Via Dogana, Milano 2002