La
diffusione delle opere di Rosvita
Nell'Hortus
deliciarum, opera miniata e scritta nel XII secolo nel monastero di Hoemburg,
viene rappresentato questo teatro delle marionette. Marina Santini ipotizza che
i drammi di Rosvita, che circolavano non solo nei monasteri femminili, potessero
essere rappresentati con i pupi e non soltanto lette. (Herrada di Hoemburg, Hortus
deliciarum, fol 215 r.) |
Il
manoscritto che ci resta con quasi tutte le sue opere (mancano i Primordia) fu
copiato negli ultimi anni di vita di Rosvita o subito dopo la sua morte e fu inviato
al monastero femminile di S. Emmerano a Ratisbona (Regensburg), dove era stata
educata Gerberga e dove, circa un secolo dopo, troveremo un gruppo di giovani
poetesse, che scrivevano versi d'amore scherzosi e civettuoli. E' molto probabile
che i
testi teatrali, che trattavano delle vite di santi e sante (miracula),
che si iniziavano soprattutto a cantare nelle chiese in contrapposizione ai "misteri",
cioè a scene tratte
dalla Bibbia, siano stati ispirati dai testi di
Rosvita, in quanto quelli più antichi, furono composti proprio a Hildesheim
nel XI secolo (1).
Tornando al manoscritto delle opere, esso risale al X-XI
sec. ed è noto come Monacensis Latinus 14485 perché è conservato
presso Bayeische Staatsbibliothek di Monaco e fu scoperto nel 1494 da Celtis,
un umanista tedesco, che lo pubblicò nel 1501. Gli Umanisti tedeschi furono
entusiasti e paragonarono Rosvita a Saffo, Terenzio, Orazio, Virgilio, la considerarono
la continuatrice della tradizione poetica
classica (2)
L'opera venne conosciuta
in Italia, in Olanda; vi furono traduzioni e rifacimenti di alcune commedie in
Germania e Ungheria.
Nel 1471 a Firenze venne recitata un'opera di Lorenzo
il Magnifico, Rappresentazione di S.Giovanni e Paolo, molto simile per argomento
al Gallicano" di Rosvita e da cui si ipotizzò avesse tratto il modello.
Attualmente la critica pensa ad una rielaborazione della stessa fonte e giudica
le qualità drammatiche di Rosvita superiori(3).
Nel Settecento vi fu
una nuova edizione e la prima stampa dei Primordia cenobii Gandershemensis (4)
e la traduzione in tedesco del Gallicanus I.
In Francia nel 1845 vi fu l'edizione
e la traduzione dei drammi da parte di Charles Magnin.
È proprio nella
seconda metà dell'Ottocento che anche per i testi di Rosvita si apre la
polemica sulla loro autenticità.
Aschbach dell'Accademia Imperiale delle
Scienze di Vienna sostenne che essi furono un falso compiuto da Celtis e dagli
Umanisti della "Soliditas Renana", ma tale teoria si dimostrò
infondata.
Luisa Muraro, scrivendo dell'origine regale di Guglielma, messa
in discussione in alcuni studi, sottolinea che il vero problema è quello
"della difficile leggibilià storica della presenza femminile nella
storia umana, quando questa non corrisponde agli stereotipi". E prosegue
dicendo che "i criteri di esistenza storica che un uomo si dà, tipo
il cognome alla moglie e ai figli, la firma sui libri, ecc. sono tali che se applicati
a una donna, potrebbero farci dubitare che sia mai esistita." e che "questo,
che vale per moltissime donne, vale per anche per qualche uomo, non fra i peggiori.In
effetti, "Jesus- Christ, a-il-exist?"(5)
E' interessante notare
anche, secondo le indicazioni di M.Cabré I Pariet per il campo scientifico,
che la negazione dell'attribuzione a donne di molte opere (ad esempio per
Oliva
Sabuco (6), avvenne in concomitanza con la battaglia delle donne per l'accesso
all'Università, in cui alcune utilizzarono "come argomento legittimante
la loro domanda presentarla come un rientro e non come qualcosa di completamente
nuovo; qualcosa che già avevano dimostrato di poter fare"(7): ad esempio
Mary Putman Jacobi in diversi scritti dal 1874 al 1891 o Sophia Jex-Blake nel
1872.
"Per loro fu molto importante mostrare che non furono le prime;
che nella storia, erano esistite donne capaci di svolgere a livello teorico e
pratico una professione, e
pertanto occorreva soltanto migliorare le condizioni
sociali perché le donne potessero svolgere tali attività. Per questo
guardarono non tanto al passato immediato, che non aveva donne professioniste,
ma a quello lontano alla ricerca di genealogie e modelli."
Le polemiche
sull'attribuzione a Rosvita delle sue opere favorirono l'edizione critica prima
di Paul von Winterfeld (1902) e poi di Karl Strecker (1906-1930).
Nel 1970
Helene Homeyer ha pubblicato le opere con la traduzione tedesca a fronte.
Nel
1889 vi era stata, su suggerimento di Anatole France, la rappresentazione al teatro
dei burattini di Parigi dell'opera Caduta e ravvedimento di Maria nipote dell'eremita
Abramo, detta Abraham.
L'anno successivo, sempre France compose il romanzo
Thais, ispirandosi a Conversione della prostituta Taide, conosciuta anche come
Pafnunzio, da cui fu tratto il libretto per l'opera lirica omonima di Jules Massenet,
messa in scena nel 1894.
Il romanzo fu trasformato da Paul Wilstach in una
commedia in quattro atti, rappresentata a New York nel 1911. Nel 1918 venne anche
realizzato un film.
A Londra nel 1926 e a New York vennero fondati due club
per diffondere le opere di Rosvita.
A Gandersheim, sempre nel '26 si cominciarono
a recitare le opere, e l'appuntamento è ora annuale, davanti alla cattedrale.
La
recitazione di opere di Rosvita o ad esse ispirate continua.
Va ricordata
Rosie traümt di Peter Hacks (8), rappresentata al teatro Maxim Gorki di Berlino
Est. E' una commedia in cinque atti, una sorta di collage di situazioni e personaggi,
tratti da tutti i drammi, in cui compare anche Rosvita.
In Italia nel 1991
al Festival di Santarcangelo dei Teatri è stata presentata l'opera di Ermanna
Montanari Rosvita (9), mentre nel 1992 a Milano nella rassegna "Sussurri
e grida 92" al teatro Out-Off invece La mirabil vita di Paola Manfredi, liberamente
tratta dai drammi di Rosvita. Ultimamente nel 2003 in giugno il Laboratorio teatrale
di Certaldo ha presentato Parlando di Rosvita- Callimaco (10), una lettura spettacolo
e in settembre nell'ambito della "58° Sagra musicale umbra" è
stato rappresentata più volte La Sapienza di Rosvita (11), uno spettacolo
musicale ispirato ai Dialoghi drammatici.
Non solo le opere vengono riprese a teatro, ma anche nei romanzi:
la scrittrice Rita Mae Brown, nel suo libro del 1973 Rubyfruit
jungle(12) inserì un ampio riferimento a Resurrezione
di Drusiana e Callimaco.
Come possiamo vedere i testi, ma anche la scrittrice
stessa, continuano a suscitare interesse; artisti contemporanei, ma ultimamente
soprattutto artiste, si sono ispirati a lei per le loro opere.
1-Vedi
Introduzione di P. Dronke a Dialoghi drammatici, op. cit., p.XL
2-Vedi Premessa
di F. Bertini ai Dialoghi Drammatici, op. cit.p.VII-VIII
3-Introduzione di
F. Bertini a Conversione di Gallicano, comandante dell'esercito, in Rosvita, Dialoghi
drammatici , op. cit., pp. 20-21
4-Nel 1707 fu ristampata l'edizione di Celtis
da Heinrich Leonard Schurzfleish a Wittemberg; nel 1709 fu pubblicata da Johann
Georg Leuckfeld, Antiquitates Gandershemensis, Wolfenbüttel, una raccolta
contenente anche i Primordia, i cui manoscritti sono oggi perduti.
5-Guglielma,
figlia di Costanza d'Ungheria e di Premislao I re di Boemia, visse a Milano nella
seconda metà del XII secolo. Diede origine all'eresia guglielmita, che
si basava sull'incarnazione dello Spirito Santo in una donna, Guglielma, ed accettava
il sacerdozio femminile, praticato dalla discepola Maifreda. Ebbe molto seguito
nella città e venne condannata dall'Inquisizione nel 1300. Vedi L. Muraro,
Guglielma e Maifreda, Storia di un'eresia femminista, La Tartaruga, Milano, 1985.
La citazione è tratta da L. Muraro, Unde fuerit illa Guillelma, Comunicazione
al Convegno "Heresy on Eastern Europe" organizzato dalla School of Slavic
and East European Studies of the University of London, 7-10 luglio 1994, p.1.
6-Oliva
Sabuco de Nantes Barrera pubblicò nel 1587 un'opera intitolata Nueva filosofia
dela naturaleza del hombre ; nel 1841 si mise in discussione l'attribuzione a
lei del libro, ripubblicato nel 1981 Nueva filosofia dela naturaleza del hombre
y otros escritos, Atilano Martinez Tomé ed., Madrid
7-M Cabre i Pariet,
La ciencia de las mujeres en la edad media. Reflectiones sobra la autoria feminina,
in La voz del silencio II Historia de las mujeres: compromiso y metodo, Edicion
de Cristina Segura Graino, Asociacion cultural Al-Mudayna, Madrid, 1993, pp. 53-54
8-Vedi
Emanuela Franco, I drammi di Rosvita e " RosieTraümt" di Peter
Hacks, in Studi Medievali, fascicolo I,1986, pp. 225-237
9-Montanari Emma,
Rosvita, Edizioni Essegi, Ravenna,1992. Segnalo l'interessante Conversazione con
Ermanna Montanari a cura di Oliviero Ponte di Pino
http://www.trax.it/olivieropdp/montanari97.htm
10-Laboratorio
teatrale di Certaldo http://www.oranona.it/spettacoli.htm
11-L'ideazione e
la regia dello spettacolo sono di Roberto Biselli, mentre la musica è di
Fernando Biselli. Hanno realizzato lo spettacolo il Teatro di Sacco, il Gruppo
vocale "Armonioso incanto" e l' Ensemble strumentale Tetrakis
12-Rita
Mae Brown, La giungla dei frutti rubini, Milano, 1979