Il
modello mariano
Un
primo parallelismo tra i due cicli è che entrambi si aprono con due testi,
di cui il secondo è un completamento più breve del primo: Maria
infatti, come Gallicano, continuano ad essere personaggi importanti del secondo
testo.
Inoltre anche il tema del contrasto tra verginità e matrimonio
è comune.
Le prime due leggende sono poi interessanti perché,
in anticipo sui tempi, mettono in luce il modello mariano, che dà notevole
importanza alla figura della Madonna, posta non a caso all'inizio del ciclo narrativo
e rappresentata come mediatrice per il perdono di coloro che peccano. Tale modello
infatti "contribuisce alla formazione della spiritualità della venia,opposta
al criterio dell'ultio o vindicta divina, privilegiato nei secoli precedenti.
(...) Si sa che nelle concitate trame delle sue narrazioni svolge un importante
ruolo la Vergine, come quando essa interviene per riscattare le anime che si erano
vendute al diavolo con un giuramento certificato sulla charta" (1)
Ma
la Vergine non è figura isolata di mediazione per il perdono divino, ella
ed altre eroine sono il simbolo delle vergini di Gandersheim, che per questo loro
ruolo sono degne di onori e rispetto. (2)
(1)
I Deug-Su, Note sull'agiografia del secolo X, in "Studi medievali",
fasc. n.1, 1989, p.145 Le vicende citate sono narrate nella quinta e sesta leggenda,
conosciute come Teofilo e Basilio, dove appunto Maria interviene perché
S. Basilio salvi Teofilo e lo schiavo Proterio, che, come Faust, avevano venduto
la loro anima, il primo per diventare potente, il secondo per una donna. Il Dio
di Rosvita è un dio che vuole la salvezza, infatti nel preludio al Basilio
invita chi legge a lodare "...la grazia celeste di Cristo: egli non vuole
distruggere i peccatori." (Basilius, 12-13, in H. Homeyer, Hrotsvithae Opera,
Paderborn 1970, p.177)
(2)
Il concetto del dio del perdono e della mediazione femminile sarà ripreso
anche in Resurrezione di Drusiana e Callimaco, in Rosvita, Dialoghi drammatici,
trad. di Ferruccio Bertini, Garzanti, Milano 1986, 14, 19, 20, pp. 141,143, 145,
vedi oltre. L'importanza delle vergini del monastero per la salvezza degli uomini
è ampiamente trattata nei Primordia.