Donne e conoscenza storica
      

SCOMMESSA POLITICA Alcune insegnanti hanno dato vita

 

Dal 1989 un gruppo di insegnanti ha dato vita a una comunità, che ha unito passione per l'insegnamento e ricerca storica.
Si è autorizzato a prendere le distanze dai manuali, abbandonando l'universalismo e assumendo come punto di vista la differenza sessuale.
Ha ragionato sull'assenza dal panorama storico delle vite quotidiane di donne e uomini, assenza che fa della storia un pianeta desertificato, nel quale solo alcuni "burattini" vengono mossi dal richiamo del potere.o da esso ne sono schiacciati
L'abitudine a sottolineare con un linguaggio sessuato la differenza di essere donne ha prodotto interrogativi che hanno aperto l'indagine storiografica. Anche con l'uso di un linguaggio "neutro" passa la cancellazione delle donne dalla storia.
La pratica di relazione con donne e uomini che hanno deposto le loro pretese universalistiche, la raggiunta capacità di distinguere l'autorità dal potere e di interpretare le resistenze e i rifiuti femminili come sintomo di un sentire altro da interrogare, sono divenute via via categorie interpretative per leggere le vicende del passato: potenzialmente tutte.
Fare storia implica sempre una scelta che va esplicitata.
Si usano le fonti storiografiche tradizionali, però si apre a fonti più intime e iconiche, si dà ascolto anche a labili tracce.
Qui si sono cercate donne del passato, che avessero amato la libertà femminile che perciò avessero vissuto e rappresentato il mondo al femminile a partire dalla propria esperienza. È dal dialogo con queste donne del passato che le donne di oggi possono inquadrare in prospettive più ampie i problemi attuali, distinguere il contingente dallo strutturale, ritrovare "radici", è dall'incontro con loro che le giovani possono trarre forza e i giovani un salutare senso del limite, e si apre la possibilità di un'interlocuzione con storiche e storici.
È stata questa la sfida, proposta da Marirì Martinengo alle donne della comunità. Ascoltando la propria soggettività (inclinazioni e affinità personali, problemi esistenziali, urgenze politiche), hanno fatto riemergere dal Medioevo europeo alcune figure femminili che nei monasteri avevano colto opportunità di affrancamento da rigide norme, possibilità di vita associata e di libertà di espressione.