Anne
Askew e il potere della parola
(testo
originale di Giuliana Iannaccaro)
Martire
molto popolare nella storia protestante, Anne Askew muore sul rogo nel 1546. Durante
il ritorno della Chiesa Cattolica sotto Maria Tudor era molto vicina al Circolo
delle Gran Dame di Katherine Parr, accusata di eresia per le sue convinzioni protestanti,
arrestata, blandita, torturata rifiuta di rinnegare la sua convinzione che nell'eucaristia
esistesse veramente il corpo e il sangue di Cristo. Non crede nel valore del sacramento
dell'eucaristia.
Il
potere di Anne Askew non risiede nell'assunzione di un ruolo di comando ma nella
determinazione con cui oppone una strenua resistenza ai suoi accusatori. Il potere
della donna secondo la studiosa è il potere della parola <<che tiene
testa con fermezza ai suoi accusatori e di fatto esercita una forma di potere
in grado di contrastare i progetti politici della fazione avversa.>>
Il
potere di Anne Askew sta anche nella sopravvivenza della sua parola perchè
il resoconto dei suoi interrogatori viene pubblicato subito dopo la sua morte
e sono numerosissimi i lettori che mantengono inalterata la sua fama nel tempo.
Così è
descritta: <<[...] interlocutrice pronta e sagace, dotata di un'ironia non
di rado tagliente, che ha colpito l'immaginazione popolare e le ha guadagnato
l'ammirazione e il sostegno dei suoi lettori:
E
per quanto riguarda quello che chiamate il vostro Dio, non è altro che
un pezzo di pane. Fate una prova: consacratelo quando volete, lasciatelo chiuso
nella pisside per tre mesi e lo ritrovate coperto di muffa, trasformato sì,
ma in niente di buono. Per questo sono persuasa che non possa essere Dio
(p.
100, Emanuele Ronchetti e Giuliana Iannaccaro, Parole di fuoco. La vita e il martirio
di Anne Askew, Palermo, Sellerio, 2003) >>