Katherine
Parr, l'ultima moglie di Enrico VIII Tudor
(testo
originale di Antonella Cagnolati)
Il
caso Parr è stato riletto riprendendo in esame un'ulteriore documentazione
sulla vita della regina. Ne è nato un ritratto molto più problematico
della iconografia ufficiale che la rappresenta come una vedova devota e dolce.
Katherine
Parr sposa Enrico VIII quando è già molto malato e ha bisogno più
di un'infermiera che di una consorte. Lei è due volte vedove, non ha mai
avuto figli nei precedenti matrimoni, quindi è presumibilmente sterile
e non è più giovanissima. E' però una donna gentile, piacevole
e capace di cure.
Il
saggio riesce a mettere in luce anzitutto il suo intervento nella vita della triste
famiglia Tudor, dove i tre figli, Edward, Maria e Elisabetta, avuti nei precedenti
matrimoni di Enrico vivono separati. Lei insiste perchè il re riunisca
la famiglia e inoltre ottiene che le sorellastre Tudor siano immesse nell'asse
della successione al trono. Katherine dedica tute le sue cure ai figliastri intervenendo
separatamente su ognuna e sul ragazzo che è certa salirà al trono.
Sceglie i loro precettori e li affida a umanisti di grande cultura. Lei stessa
è una mecenate di scuole e istituti di educazione. Sono testimoni del suo
<<stile direzionale>> a largo raggio gli epistolari con Maria e con
Elisabetta, e la diversa comunicazione che ha con Edward che sostiene e loda.
Era noto per chi frequentò le feste e i ricevimenti che la sua presenza
assicurava un'atmosfera di cordialità.
Contemporaneamente
Katherine coltiva la sua fede nel culto riformato e nel 1546 il suo circolo suscita
i sospetti dell'ala conservatrice che perquisisce le sue stanze e sottopone a
interrogatori le dame del suo seguito.
La
studiosa pone l'interrogativo <<Quali potevano essere dunque i timori nei
riguardi di una donna così mite, lodata come moglie esemplare ?>>
La fazione conservatrice aveva avuto modo di notare, nel 1544, il suo comportamento
durante la reggenza di alcuni mesi mentre era lontano il re per l'assedio di Boulogne.
Kaherine Parr <<aveva retto il potere in modo saggio, giusto e autorevole>>.
La sua tutela su Edward al momento della successione a Enrico VIII aveva fatto
scattare preventivamente i conservatori. L'episodio è raccontato con dovizia
di particolari in Acts and Monuments di John Foxe (1563) << l'autore sottolinea
l'intelligenza con cui Katherine era riuscita a smascherare le trame dei suoi
avversari e a riconquistare la fiducia del reale consorte>>. Il re l'accusò
di essersi eretta a 'dottore' in questioni religiose. Lei si discolpò rimettendosi
al quadro dell'umile posizione femminile, sottolineò la sua inferiorità
fino a ribadire "che pare molto sconveniente e irragionevole da parte della
donna l'assumersi il compito di istruttore o d'insegnante verso il suo signore
e marito, mentre ella deve piuttosto imparare da suo marito, e ricevere il suo
insegnamento" (Foxe)