Eleonora
d'Aragona e i "Doveri del principe" di
Diomede Carafa: l'esercizio del potere tra realtà e precettistica
(testo
originale di Enrica Guerra)
Quando
Eleonora d'Aragona va sposa a Ercole d'Este duca di Ferrara la accompagnerà
in quegli anni un testo: I doveri del Principe che è stato scritto per
orientarla con suggerimenti pratici nel governo dello stato, della giustizia,
amministrazione della cosa pubblica, e amministrazione della cosa privata. L'autore
è il suo precettore e consigliere segreto di Ferdinando d'Aragona, Diomede
Carafa che lo scrive fra il 1473 e il 1477.
Il
saggio cerca di << verificare la corrispondenza fra i consigli forniti nel
memoriale e l'operato della duchessa di Ferrara>>.
Fra
i suggerimenti c'è la segretezza, la prima e la più necessaria virtù
per dimostrare le proprie doti, non è solo una questione di riservatezza
ma anche di modestia perchè, suggerisce il Carafa, la nobildonna si comporterà
in modo che nè il duca, suo marito, nè i consiglieri abbiano a pensare
che lei vuole fare valere la sua autorità.
<<Nel suo ruolo di
duchessa Eleonora deve sì governare ma non dominare. Non deve porre la
propria autorità al di sopra di quella del marito o degli stessi ufficiali
o consiglieri o segretari che si trovavano a corte o nelle diverse zone del dominio
estense.>>
Questo
fu l'atteggiamento di Eleonora: improntato alla moderazione; prendeva decisioni
quando il marito non c'era, a fianco aveva sempre i consiglieri e esse erano sempre
prese <<in nome del duca stesso e mai in completa autonomia>>
Interessante
è la partecipazione di Eleonora alla vita politica attraverso l'ascolto
delle richieste del popolo e l'uso della sua parola che, come dice Carafa, è
necessario: sappia confortare. Eleonora è intermediaria tra la popolazione
e il duca e lo avverte, durante la guerra contro Venezia, se la situazione può
diventare minacciosa, se l'esercito compie scorrerie, spingendo la popolazione
a abbandonare le loro terre e magari mettersi in salvo nelle terre del nemico.
Eleonora
ha quindi un certo margine di autonomia. Dice l'autrice:<<Lo stesso Carafa
sembra proprio voler fornire una tale immagine della principessa: una donna pronta
a riconoscere l'autorità degli uomini, ma, nel contempo, a non farsi sopraffare
da essa. Da qui il suggerimento di partecipare alle riunioni politiche rimanendo
un poco "nell'ombra", ma nel medesimo tempo prestando molta attenzione
a quanto viene detto in esse per poter poi usare ciò che si era ascoltato>>