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Recensioni
A Martha
Ballard e al suo prezioso diario è dedicato un sito
http://www.dohistory.org
che oltre a contenere notizie su di lei e sul periodo in cui
è vissuta, presenta anche indicazioni del film A
Midwife's Tale, regia di Richard P. Rogers, sceneggiato
e prodotto da Laurie Kahn-Leavitt, e soprattutto le immagini
delle pagine del diario con la possibilità di ricerca
nel testo.
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Laurel
Thatcher Ulrich, La storia di una levatrice. La vita di Martha
Ballard dal suo diario (1785-1812) trad.it. Laura Noulian,
ed. Guanda, Parma, 1994.
di Marina Santini
Strana la mia vicenda con il volume di Laurel Thatcher Ulrich,
La storia di una levatrice: acquistato alla sua uscita nel 1994,
trova subito la collocazione giusta nella libreria, e qui ci
rimane fino al natale scorso quando lo ritrovo, e mi metto a
leggere la nota introduttiva, che mi cattura.
È un frammento dell'America dei comitati incaricati di
sorvegliare che il tè inglese non entri in città,
degli uomini che si abituano ad uscire di casa senza averne
bevuto la solita tazza, e delle donne che lo preparano di nascosto
"per qualche vicina ammalata che il patriottismo e la lealtà
non bastavano a guarire" o si ritrovavano, appendendo "delle
coperte contro la porta della cantina per impedire che il profumo
del tè arrivasse fino al naso anti-inglese del pater
familias". Spirito di indipendenza, rapporti di vicinato
e senso pratico mostrano queste donne della famiglia Ballard.
Martha Moore, sposata Ballard, nasce nel 1735, fa la levatrice
e a cinquant'anni comincia a registrare ordinatamente e con
costanza gli avvenimenti che coinvolgono la piccola comunità
di pionieri stanziata sul fiume Kennebec, nel Maine; ci lascia
così un diario.
(La
città di Augusta sul fiume Kennebec in una stampa del
1823, undici anni dopo la scomparsa di Martha Moore Ballard)
Laurel Thatcher Ulrich dice che è un piccolo miracolo
che Martha abbia tenuto un diario e "che le sue discendenti
l'abbiano conservato, è un altro miracolo", anche
se diversi storici e storiche l'hanno avuto tra le mani senza
valutarne l'importanza.
La studiosa fa una panoramica di coloro che dal 1870 hanno visto
in questi appunti solo ripetizioni di atti quotidiani, sbrigativamente
accantonati, fino ad una storia femminista dell'ostetricia degli
anni '70 del Novecento in cui si ribadisce che questo diario
"ridonda di banalità sui lavori domestici e i passatempi":
le banalità sono il funzionamento di un'economia a gestione
femminile.
I dieci capitoli, che compongono il volume, affrontano aspetti
diversi della vita di Martha Ballard dalle sue conoscenze mediche,
alla produzione di tessuti, alle consuetudini matrimoniali,
alle questioni religiose, ai rapporti di vicinato. Ampi stralci
del diario precedono le pagine esplicative, che permettono di
inquadrare e contestualizzare i fatti e le condizioni descritte.
segue
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