LA POESIA PROVENZALE:
DONNE E UOMINI PER COSTRUIRE CIVILTÀ
nell'esperienza
didattica di un triennio delle scuole superiori
di Marina Santini
Provenza XI-Xll
secolo: le trovatore e i trovatori, manifestazione di una cultura
letteraria molto raffinata, contribuiscono al formarsi in Europa delle
lingue e al fiorire delle letterature occidentali. Nelle opere, gli
uomini idealizzano la figura femminile, mentre le donne non scindono
il corpo dallo spirito, la passione dalla crescita morale e propongono
una diversa concezione etica basata sulla relazione. È proprio
la relazione che permette di esprimere il desiderio senza sublimarlo
o 'ridurlo ad eccesso' in quanto dà la mesura e spinge
al melhorament, lo sviluppo graduale delle qualità che
una donna richiede per corrispondere il proprio amore. Le trovatore
sono consapevoli che donne e uomini sono differenti e sentono in modo
differente. L'amore trobadorico dà forma al rapporto a due,
permea la società in modo da sviluppare la convivencia,
l'arte del vivere insieme, rispettosa della libertà reciproca
dove la caritat e la larguesa, cioè la tolleranza
e la generosità, diventano uno stile di via.
Ho presentato questi testi nelle classi per mettere in luce una civiltà,
quella occitanica del XI-XII secolo, che fa della relazione interpersonale
e del dialogo, anziché dell'eroismo della forza e della spada,
come nell'epica franca, la base della convivenza civile; un mondo
in cui le donne hanno parola ed è parola ascoltata. Questa
lettura sviluppa la capacità di osservare la realtà
con l'attenzione per la differenza e permette un lavoro interdisciplinare,
perché i testi nascevano strettamente legati alla musica, ed
erano declamati in pubblico, dando vita ad un'azione drammatica, in
un vasto contesto relazionale.
L'aspetto formativo riguarda sia i contenuti - il significato di queste
poesie nell'ambito della tradizione letteraria - sia il fatto che
nelle rare presenze sui manuali, i testi delle trovatore non sono
colti nella loro ricchezza e specificità e ciò a dimostrazione
di un'idea di cultura parziale. Un altro aspetto che ho voluto mettere
in luce è la riflessione sul senso di convivenza civile, partendo
dal vissuto di ogni studente.
Le indicazioni di lavoro che qui presento le ho proposte in una terza
classe di triennio di istituto tecnico sperimentale; nell'impianto
tradizionale di storia della letteratura queste unità didattica
si può affrontare come momento iniziale propedeutico allo studio
della letteratura italiana; oppure, in una diversa strutturazione
del piano di lavoro, che prevede la letteratura per generi, la collocazione
potrebbe essere nella seconda parte dell'anno, come avvio ad un discorso
sulla poesia. Con alcune modifiche, riguardanti soprattutto la contestualizzazione,
ho svolto questa U.D. in una seconda di biennio, lasciando poi molto
più spazio alle riflessioni personali che le parole evocavano,
e alla discussione collettiva. Questa esperienza, cioè un lavoro
che fa tesoro dell'osservazione di quanto accade nel rapporto educativo
e che tiene conto dell'imprevisto - e a volte se ne lascia guidare-
dovuto agli interessi e alle esigenze dei e delle giovani, ha soprattutto
una forte valenza formativa, si colloca nell'intersezione con altre
discipline e si presta a diversi livelli di fruizione.
Il lavoro prende
avvio in una classe che ha una conoscenza degli elementi di base della
civiltà medievale, che è in grado di individuare le
tematiche attraverso le parole-chiave, le immagini, le figure retoriche,
che è in grado di raccontare proprie esperienze e metterle
in relazione con quanto legge, confrontando e contestualizzando.
Fra gli obiettivi: la riflessione sulla lingua come strumento per
dirimere questioni; l'individuazione del valore simbolico di oggetti
e parole; il riconoscimento della distanza letteraria e simbolica
(metrica, lessico, contenuto), delle tradizioni diverse tra la cultura
franca (Chanson de geste) e la poesia provenzale.
Il metodo che
ho seguito parte da una discussione preliminare su alcuni comportamenti
individuali, sulle relazioni, sulle modalità di soluzione dei
conflitti fra i sessi. La verbalizzazione scritta mette in evidenza
i comportamenti di ogni studente e di quanto emerso collettivamente.
Le letture in classe di testi biografici, la produzione di brevi schede
sugli autori e sulle autrici (indicazioni su ceto, periodo di attività,
frequentazioni e spostamenti), di cartine con luoghi di provenienza
precedono la lettura dei testi poetici, individuali, a due o più
voci (tenzoni) con attenzione all'intonazione per dare senso.
L'ascolto di frammenti musicali, accanto alla visione di immagini,
ricavate da miniature, di uomini e donne, strumenti e abiti, immerge
nell'atmosfera del tempo.
Il lavoro procede con l'individuazione di parole-chiave, immagini,
figure retoriche...in gruppo o individuali, con la produzione di schede
di analisi. Il confronto collettivo e la discussione sui testi fa
emergere le tematiche. Una riflessione scritta su permanenze e cambiamenti
nel proprio modo di pensare conclude il lavoro.
Accanto all'antologia della letteratura italiana, ho utilizzato
Marirì Martinengo, Le Trovatore. Poetesse dell'amor cortese,
Libreria delle donne, Milano, 1996
Marirì Martinengo, Le Trovatore II. Poetesse e poeti in
conflitto, Libreria delle donne, Milano, 2001
CD con musiche e testi: Camerata Mediterranea Joel Cohen, Lo gai
saber (Trobadours etjongleurs 1100-1300), Erato. '91-
Brigitte Lesne, Ave Eva. (Chanson de fernmes XII-XIII siecles),
Opus 111, '95
Ensemble musicale il Monocordo, Canti d'amore al tempo dei trovatori,
Libera Informazione,'96
Hespèrion XX - Jordi Savall, Cansos de trobairits, Virgin,'96
Presento l'argomento individuato attraverso il vissuto personale dopo
un breve brain-storming e una discussione guidata che viene
poi trascritta con un breve testo di riflessione. Si leggono e schedano
i testi biografici di trovatori e trovatore con indicazioni su ceto,
periodo di attività, frequentazioni e spostamenti, con cartine
di luoghi di provenienza. Passo quindi alla lettura dei testi dei
trovatori (per es. Bernart de Ventadorn, Guglielmo d'Aquitania, Rimbaut
d'Aurenga, Jaufre Rudel) e di trovatore scelti su quattro temi( in
genere scelti sulla base della discussione collettiva): la stima per
un'altra donna: Azalais d'Altier; maestre di civiltà: Contessa
di Dia e richiesta di consigli: Alamanda, Donna Carenza e Bona Domna;
etica interpersonale: Guillelma di Rosers. I piccoli gruppi analizzano
i testi e discutono i temi che emergono, poi ne fanno partecipe il
resto della classe.
Alcuni testi tratti dalla Chanson de Roland e da Tristano
e Isotta permettono il confronto con una civiltà coeva,
ma con modalità diverse di comportamento.
Il lavoro termina con un confronto collettivo sui temi affrontati
e una ripresa delle riflessioni iniziali di alcuni stereotipi sui
rapporti tra i sessi e sulla cultura medievale. Interessante come
conclusione un partimen (a voci alterne un uomo e una donna dibattono
una questione di etica amorosa) di Guillelma di Rosers. In questo
confronto le posizioni della donna e dell'uomo sono differenti perché
diverso è il modo di sentire. Qui la donna parte da sé,
dal proprio desiderio, mentre il trovatore, Lanfranco Cigala (famoso
genovese, e preziosa fonte per le notizie biografiche su Guillelma)
obbedisce a forme di etica sociale. Anche per Guillelma l'etica è
alla base della convivenza civile, ma non può prescindere dal
rapporto interpersonale e dall'amore.