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Una nuova collana di storia delle donne

sta in Alto Adige, 10,12,2002

LA STORIA AL FEMMINILE
Intervista a Orietta Fatucci, editore di EL che lancia le "Sirene"


Arriva nelle librerie una nuova collana, "Sirene". Ne parliamo con Orietta Fatucci, una delle massime esperte di letteratura per ragazzi, anima delle edizioni EL che lanciano la nuova sigla.

Una nuova collana dichiaratamente destinata al pubblico femminile. Per parafrasare Elsa Morante, "il mondo salvato dalle ragazzine?"
Non ho mai considerato i lettori dei miei libri per categorie separate. Dalla metà degli anni Novanta abbiamo assistito nel mondo, non solo in Italia, a una densissima produzione di collane per ragazzine. E' stato un fenomeno importante e dagli effetti decisamente positivi. Ma questa logica è sempre stata estranea alla nostra linea culturale ed editoriale. Due nostri long-sellers, due grandi successi come L'incredibile storia di Lavinia di Bianca Pitzorno e Le memorie di Adalberto di Angela Nanetti - una grande storia al femminile e una tutta al maschile - sono stati letti e amati da bambini e bambine, vorrei dire indifferentemente. "Sirene" rappresenta un'idea programmaticamente nuova: parla solo "di" donne.
Una svolta, dunque? Un ripensamento? E in ogni caso: perché?
Non proprio una svolta; certo non un ripensamento. Una scelta consapevole sì, con origini e finalità precise.
Quali?
Tutta l'editoria per ragazzi, a livello mondiale, ma anche dentro la nostra casa editrice, è popolata di donne: autrici, illustratrici, editor, traduttrici, libraie specializzate e bibliotecarie. Donne che si parlano, si confrontano. Attorno a un tavolo un giorno ci siamo trovate a dirci: perché no? Siamo tante donne? Per una volta concediamoci il piacere di parlare solo di donne: la storia non è fatta solo dagli uomini... Devo aggiungere che è stato un lavoro collettivo, appassionato e appassionante e che da subito ha raccolto emozione ed entusiasmo fra le autrici, le illustratrici e le collaboratrici cui ci siamo rivolte.
Con quali propositi, dopo le "demarcazioni" che lei ha disseminato, come veri e propri "paletti", finora?
"Sirene" è una collana "storica". Di storia e di storie. Il senso è dunque quello di recuperare, nell'esperienza e nelle esperienze delle donne, il valore della cultura e della memoria, un invito a leggere per coltivare e affinare il proprio giudizio critico.
Sono usciti due volumi che confermano questa dichiarazione d'intenti...
Signore e Signorine. Corale greca indica chiaramente, penso, questo recupero del passato come esperienza per rileggere criticamente l'oggi. Le donne della tragedia greca sono le donne più moderne della storia, basti pensare - nel profondo, senza alcun vellicamento all'attualità nel suo senso consumistico e banalizzante - a Medea che ammazza i propri figli. L'altro volume è dedicato a Cristina Belgioioso, una straordinaria donna del nostro Risorgimento che sacrifica tutto (beni, matrimonio...) a ideali nei quali credeva fino in fondo. Una grande donna di passione di cui nessuno purtroppo si ricorda.
Dopo questi primi titoli, cosa ci prepara "Sirene"?
Ancora storie di donne famose e storie di donne sconosciute, ma che hanno lasciato una profonda traccia di sé. Donne come Peggy Guggenheim, come Isadora Duncan, ma anche come Artemisia (la sua è la storia della caccia alle streghe nel Cinquecento) per arrivare - nel Natale 2003 - alle matriarche della Bibbia.
Parliamo di pubblico e di fascia d'età...
Se il senso è capire la storia delle altre donne per capire la propria storia e affinare il proprio giudizio critico, pensiamo a un pubblico che cominci a essere consapevole, maturo. Un pubblico - ci auguriamo - anche di maschi. Dai... dieci anni in su.