Altre
statue sono vestite con gonne pieghettate, con elaborate acconciature, altre sono
scolpite in coppia, sedute su un divano, probabilmente rappresentano la madre
e la figlia o l'alternarsi della vita e della morte o quello delle stagioni
Nel
2500 a.C. circa la civiltà dedita al culto della Grande Dea scomparve dall'arcipelago
maltese e ad essa subentrarono altre popolazioni, che utilizzarono gli edifici
megalitici per scopi diversi.
Bibliografia
Marija
Gimbutas, Le dee viventi, Milano, Medusa, 1999
Marija
Gimbutas, Il linguaggio della Dea. Mito e culto della Dea Madre nell’Europa
neolitica (1989), Milano, Longanesi, 1990
Anthony
Bonanno, Malta. Il fascino dell'archeologia, eleborazioni di Joseph Bonanno,
fotografie di Mario Mintoff, Interprint lim.ed, Malta, 2000