La
politicità della storia: Gesta Ottonis e Primordia Coenobii Gandeshemensis
Gerberga:
la libertà dal matrimonio.
Viene
ora narrata la storia di Gerberga e di suo marito Bernardo, che riprende il tema
del rifiuto femminile del matrimonio e del tentativo maschile di imporlo, già
trattati nella leggenda di Agnese e nel Gallicano. Del resto il matrimonio come
impedimento a una vita "superiore", era già stato anticipato
per Oda.
Troviamo qui l'altro dialogo dei Primordia. Lui è concitato,
lei calma. (v.319-359, MM)
Questa era stata moglie di un certo uomo famoso
e straordinariamente potente, chiamato Bernardo, però lei di nascosto si
era consacrata a Dio, spasimando per lo sposo celeste e il sacro velo e disprezzando
completamente dentro di sé il suo sposo mortale. Ella, una volta, dovendo
guardarsi dalla ribellione, non potendo dunque deporre le vesti brillanti d'oro,
indossa l'abituale vestito prezioso.
Intanto avanza colui che la sposa di
Dio non gradiva, domandando di parlarle chiaramente; invero aveva sentito (dire)
che, poiché lei stessa aveva fatto un voto, voleva mantenere castamente
il pudore verginale. Poiché ella esitava e non voleva procedere, lui temeva
grandemente che fosse vero ciò che aveva udito precedentemente.
Impaziente
per queste esitazioni persuade la signora Oda finché lei non ordinò
alla figlia di mostrarsi ornata con eleganza nel lusso di una veste preziosa e
di gioielli, secondo il costume delle spose.
Appena Bernardo la vide come la
desiderava dicono che incominciò a parlare alla sua cara amica con queste
parole adducendo un pretesto:
" Non di rado ho sentito dire, secondo una
voce malevola, che tu miri a rompere il nostro matrimonio e a sciogliere definitivamente
il patto di fede, che si deve conservare.
Ora io sono costretto dal comando
del re, nostro signore, ad affrettarmi per una prossima guerra, per cui non è
questo il momento di parlare di ciò.
Se ritornerò incolume, in
salute, sappi di certo che ti unirò a me e considererò del tutto
vano il tuo voto."
Così disse e, tutto agitato, levata la destra
giura sulla spada e anche sul bianco tenero collo che queste sue predizioni possano
aver compimento nei fatti.
E Gerberga rispondendogli con volto calmo disse:
"Io
affido me e tutta la mia vita a Cristo e desidero ardentemente che sia fatto di
me secondo il volere divino".
Così, finito questo dialogo con le
parole intercorse, Bernardo partì subito e riguardo a sé capì
immediatamente che nessun superbo vale nulla contro Dio; e, poiché peccò
più del dovuto dicendo cose insensate, morì in guerra, vinto dal
volere divino e la vergine si congiunse subito all'amore di Cristo, sposo celeste,
che aveva sempre amato castamente.
Dunque
il non rispetto del desiderio della sposa di lasciare il marito per un'aspirazione
più alta è qualcosa di insensato e Dio punisce con la morte chi
vi si oppone. Gerberga è un altro esempio di eroina rosvitiana, apparentemente
indifesa di fronte a una dimostrazione di forza prepotente, ma in
realtà,
con il suo atteggiamento deciso, vera vincitrice.