Nota
di regia di Liz Mermin (originale nel sito di The Beauty Academy of
Kabul http://www.beautyacademyofkabul.com/statement.htm)
tr.
it. di Donatella Massara
Quando ho incrociato la notizia che era stata finanziata un'accademia di bellezza
nella Kabul del dopo-talebani, sapevo molto poco sull'Afghanistan e sulle scuole
di bellezza. Inoltre sono una quasi antropologa e quindi i danni che si presume
rappresentino le culture straniere martellavano il mio cervello ma quella la storia
la trovai irresistibile: era piena di contraddizioni, c'era l'estetica, e l'avere
a che fare con una parte del mondo che noi occidentali stiamo cercando di capire.
La
nostra visione abituale delle donne afghane - oppresse, nascoste, tormentate,
non è sbagliata ma è anche terribilmente ristretta. La serietà
con cui le studenti trattavano i capelli e il make up in mezzo a tale terribile
distruzione e povertà era all'inizio anomala; ma la bellezza è un
grosso business a Kabul (è una bugia qualsiasi equazione che identifichi
l'Islam con la rimozione della femminilità). La
nostra umanità, anche nelle circostanze più spiacevoli, è
protetta attraverso le cose più ordinarie. Puo' essere che sia così
perchè le donne seguono le loro terribili storie spesso - e in maniera
disarmante - ridendo.
Siamo
state quasi dieci settimane a Kabul e sono gli scambi che abbiamo avuto dietro
alla mdp che hanno guidato le mie scelte di registrazione. Le studenti erano divertite
e colpite per la nostra presenza, così come noi lo siamo state dalla loro.
Vedevano quattro donne lontane da casa con un sacco di pesanti equipaggiamenti,
bizzarramente determinate a filmare ogni loro movimento.
Queste
donne avevano molte cose da dire, impossibili a essere poi tutte convogliate nella
stanza del montaggio. Quello che io ascoltavo in continuazione era la paura che
l'Afghanistan potesse essere dimenticato dal resto del mondo così come
è stato nel passato, usato come una pedina nel più grande gioco
globale quindi lasciato solo a affrontare le conseguenze.
E
così io spero che questo film a suo modo giocherà una parte nel
tenere la loro realtà più vicina a noi, nel ricordarci che siamo
tutte/i parte dello stesso fragile mondo e che solo il caso risparmia alcune/i
mentre per altre/i perdura incomprensibilmente la violenza. Inoltre spero che
il film mantenga vive l'attenzione e la possibilità di ragionare su ciò
che occorre fare nel mondo perchè sia un posto migliore per ognuna/o. Spero
anche che insegni qualcosa sulla bella arte di tagliare i capelli.
Liz
Mermin