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Anna Atkins, Fotografia de British algae, 1843

 

Anna Atkins (Gran Bretagna, 1799 - 1871)

Considerata una delle prime fotografe, Anna Atkins, cominciò a realizzare i suoi lavori fotografici mossa dall'interesse per la botanica. Dopo la precoce morte della madre, il padre, membro della Royal Society, incoraggiò il gusto di sua figlia per le scienze, fornendole una rigorosa educazione in questo campo.

Centrata sulla classificazione e lo studio delle alghe, Atkins era cosciente dell'importanza che aveva la rappresentazione visiva delle diverse specie per la loro identificazione. Già nel 1823 realizzò una serie di incisioni che servirono a illustrare la traduzione di un catalogo di conchiglie portata a termine da suo padre.

Le relazioni che lui aveva con altri scienziati dell'epoca misero Anna in contatto con un nuovo mezzo: la fotografia. La corrispondenza che mantenne con uno dei suoi inventori, Henry Fox Talbot, e con John Herschel, scopritore del cianotipo, fece sì che Atktins imparasse rapidamente questa tecnica.

I cianotipi, caratterizzati dal loro colore azzurro, sono il risultato della collocazione di un oggetto su una carta sensibilizzata con sali di ferro ed esposta direttamente alla luce del sole. Un modo di fare fotografie senza macchina. Anna Atkins utilizzò questo metodo per creare le 424 immagini che costituiscono il suo lavoro più importante, British Algae: Cyanotype Impression.

Quest'opera, pubblicata a fascicoli tra il 1843 e il 1853, costituisce una pietra miliare tanto per la scienza come per la fotografia, dato che si tratta del primo libro in cui si utilizzano stampe fotografiche come forma di illustrazione.

Parte integrante della Botanical Society di Londra dal 1839, la sua attività fu bloccata per un certo tempo dopo la morte del padre nel 1853. La Atkins torna al lavoro grazie all'appoggio dell' amica Ann Dixon, che condivideva il suo interesse per la fotografia. Insieme pubblicarono, nel 1854, un libro di cento immagini intitolato Cyanotypes of British and Foreign Ferns.

Anna Atkins (Gran Bretagna, 1799 - 1871)

Considerada como una de las primeras fotógrafas, Anna Atkins comenzó a realizar sus trabajos fotográficos movida por su interés en la botánica.
Tras la temprana muerte de su madre, su padre, miembro de la Royal Society, alentó el gusto de su hija por las ciencias, procurándole una rigurosa educación en este campo.

Centrada en la recolección y el estudio de las algas, Atkins era consciente de la importancia que tenía la representación visual de las distintas especies para su identificación. Ya en 1823, realizó una serie de grabados que sirvieron para ilustrar la traducción de un catálogo de conchas llevada a cabo por su padre. Las relaciones que éste tenía con otros científicos de la época pusieron a Anna en contacto con un nuevo medio: la fotografía.

La correspondencia que mantuvo con uno de sus inventores, Henry Fox Talbot, y con John Herschel, descubridor del cianotipo, hizo que Atkins aprendiera rápidamente esta técnica. Los cianotipos, caracterizados
por su color azul, son el resultado de la colocación de un objeto contra un papel sensibilizado con sales de hierro y expuesto directamente a la luz del sol. Una manera de hacer fotografías sin cámara.

Anna Atkins utilizó este método para crear las 424 imágenes que conforman su trabajo más importante, British Algae: Cyanotype Impressions. Esta obra, publicada por entregas entre 1843 y 1853, constituye un hito tanto para la ciencia como para la fotografía, ya que se trata del primer libro en el que se emplean impresiones fotográficas como forma de ilustración.

Parte integrante de la Botanical Society de Londres desde 1839, la labor de Atkins se vio frenada durante un tiempo tras
la muerte de su padre en 1853. Vuelve al trabajo gracias al apoyo de su amiga Ann Dixon, que compartía su interés por
la fotografía. Juntas publicaron, en 1854, un libro de cien imágenes titulado Cyanotypes of British and Foreign Ferns.