Creta
è il teatro di molti dei miti greci, per la maggior parte ambientati nellelaborato
e sontuoso palazzo di Cnosso, dove una figura domina incontrastata, quella del
re Minosse.
Tra
esse è Cnosso, una grande città, nella quale regnava nove anni
Minosse, confidente del grande Zeus
(Odissea XIX,
178-9, traduz. G. Aurelio Privitera, Mondadori Ed.)
Così
cantava Omero nellOdissea. E lo storico ateniese Tucidide parla di Minosse
come della prima personalità che notoriamente aveva acquisito una flotta
potente e il controllo della maggior parte del mare greco; scacciò i Cani
dalle Cicladi, vi insediò i suoi figli come governatori e ridusse la pirateria
nell Egeo.
Minosse
era di origine divina, generato da Zeus in persona, signore degli dèi.
In Fenicia Zeus incontrò Europa, figlia del re fenicio Agenore (o Fenice)
mentre coglieva fiori colle sue amiche sulla riva del mare. Sinnamorò
di lei e per avvicinarla si trasformò in un toro superbo e giocoso. La
principessa, senza alcun sospetto, gli montò in groppa. Il toro immediatamente
si tuffò in mare e la portò a Creta e lì, a Gortina, dall
unione di Europa e Zeus nacquero tre figli: Minosse, Radamanto e Sarpedonte. Europa
in seguito sposò Asterione, re di Creta, ed alla morte di questi suo figlio
Minosse regnò su Creta in base alle leggi che suo padre Zeus gli dava ogni
nove anni.
Minosse
sposò Pasifae, figlia di Helios e della ninfa Creta, che gli diede quattro
figli e quattro figlie. Egli viveva nel palazzo di Cnosso, dove si svolsero molti
eventi drammatici. Una volta Minosse desiderando offrire un sacrificio a Poseidone,
pregò il dio del mare di mandargli la vittima più adatta. Poseidone
gli inviò dal mare uno splendido toro bianco, ma Minosse preferì
tenerlo per sè e al suo posto ne sacrificò un altro. Attirò
così su di sè lira del dio che, per vendicarsi, suscitò
nella regina una passione incontrollata per il toro.
In
quel tempo viveva alla corte di Minosse un abilissimo artista, Dedalo. Fu lui
che congegnò un modello di giovenca in cui nascose la regina, che soddisfò
così il suo amore per il toro. Dalla loro unione nacque un mostro, il Minotauro,
dal corpo umano e dalla testa di toro, che poi visse nel Labirinto, una complessa
struttura che Dedalo costruì per lui. Il mito continua con il viaggio di
Androgeo, figlio di Minosse, ad Atene, dove partecipò ai giochi e vinse
tutti i premi, suscitando così una tale invidia che venne assassinato.
Minosse allestì una spedizione contro Atene, conquistò la vicina
città di Megara, alleata di Atene, e come rappresaglia impose a Egeo, re
di Atene, di inviare ogni anno (o ogni 9 anni) sette giovani e sette fanciulle
per darli in pasto al Minotauro nel Labirinto. Ora nel mito compare un secondo
importante personaggio: Teseo, figlio del re di Atene Egeo (o di Poseidone). Teseo
si offrì volontario nella terza squadra della morte assieme
agli altri giovani ateniesi con l intenzione di abbattere il Minotauro e
di liberare il suo popolo da questo gravoso tributo ai Cretesi. Al suo arrivo
a Cnosso si innamorò di lui Arianna, figlia di Minosse, che chiese a Dedalo
di aiutarla a salvare il suo amore. Dedalo le mostrò il modo di entrare
ed uscire dal Labirinto ed Arianna diede a Teseo il famoso gomitolo di filo e
ne legò un estremità all ingresso. Così Teseo,
dopo aver ucciso il Minotauro, fu in grado di trovare l uscita dal Labirinto.
Prese poi con sè Arianna e gli altri ostaggi ateniesi e salpò per
tornare ad Atene. Durante il viaggio passarono da Naxos, dove abbandonarono Arianna
addormentata sulla spiaggia e proseguirono per Atene senza di lei. Comunque Dioniso,
il dio del vino, si innamorò di Arianna, la sposò ed ebbe da lei
tre figli Stafilo, Toante ed Enopione. A Cnosso Minosse sfogò la sua ira
su Dedalo, che per sfuggirgli costruì delle ali per sè e per suo
figlio Icaro. Con queste poterono volare via ma Icaro ignorò la raccomandazione
di suo padre di non volare troppo in alto e il sole sciolse la cera che teneva
unite le penne delle sue ali. Icaro precipitò e annegò nel mare
che porta il suo nome (mare Icario). Di seguito troviamo Dedalo nella città
di Camico in Sicilia, ospite alla corte del re Cocalo. Minosse lo inseguì
anche qui ma le figlie di Cocalo Io annegarono in un bagno di acqua bollente.
Si dice che il re di Cnosso sia stato sepolto nella città di Minoa in Sicilia,
in una tomba grandiosa su cui venne costruito un tempio. Poichè in vita
era stato legislatore illuminato, dopo la sua morte, nell Ade, divenne uno
dei tre dell oltretomba, assieme a Radamanto e ad Eaco.
Il
mito non è mai storia e la conoscenza del mito non è che un ausilio
allo studio di una antica civiltà. In ogni caso, cosa nascondono le varie
versioni dello stesso mito? Perchè la sorte di Arianna varia di versione
in versione? In una viene abbandonata da Teseo a Naxos e si impicca ad un albero,
in un altra sposa Dioniso, in un altra ancora viene uccisa da Artemide
sull isola di Dia (altro nome di Naxos) e ci sono ancora altre svariate
versioni sulla sua morte. A nessunaltra eroina mitologica sono attribuiti
tanti diversi modi di morire, tanto che il mito potrebbe essere forse interpretato
in relazione alle credenze religiose dei Minoici. Arianna potrebbe cioè
essere identificata con la dea della vegetazione, che muore ogni anno per poi
rinascere in primavera.
Quali
sono allora i fatti celati dietro ad ogni mito? Dietro al termine pre-ellenico
labyrinthos che è etimologicamente legato al termine labrys
(doppia ascia) cè forse lo stesso palazzo di Cnosso, le cui
rovine rivelano la complessità labirintica della sua struttura. Certo avrà
suscitato stupore ed ammirazione nei contemporanei e così, probabilmente,
le generazioni successive diedero vita al mito del Labirinto costruito dal celebre
Dedalo. Doppie asce incise sono state trovate sulle pareti del palazzo e la doppia
ascia, che si pensa venisse usata in epoca minoica per sacrificare i tori, era
uno dei simboli religiosi dei Cretesi.
Il
segno della bipenne (labrys -doppia ascia) sulla pavimentazione del palazzo
di Festòs
Il
mito dei giovani divorati dal Minotauro forse riecheggia i giochi delle taurocatapsie,
molto amati dai Minoici, che consistevano in pericolose acrobazie compiute da
ragazzi e ragazze sulla groppa dei tori. L arte minoica è ricca di
raffigurazioni di questo sport e da alcuni è ritenuto che questo sport
venisse praticato nel cortile centrale del palazzo, cioè nel mitico Labirinto.
E forse il nome di Europa non è estraneo al fatto che la civiltà
che porta il nome di suo figlio Minosse sia stata la prima civiltà europea.