Donne e conoscenza storica
       

PRESENTAZIONE:
Relaciones epistolares entre mujeres

Celia Yllanes Carmona, In-fusion, 2000

Calendario 2003
Plataforma Autónoma feminista

 

GENNAIO
HADEWIJCH: MAESTRA SPIRITUALE

FEBBRAIO
LETTERE PER I COMPITI DELLA VITA

MARZO
LOUISE BOURGEOIS INSEGNA A SUA FIGLIA L'ORIGINE DEL SUO SAPERE

APRILE
CON I PROPRI OCCHI

MAGGIO
NELLE MANI DELLA SUA AMICA

GIUGNO
MARÍA DE MAEZTU E MARÍA LUZ MORALES

LUGLIO
MARÍA LEJÁRRAGA E MARÍA LACRAMPE

AGOSTO
QUANDO LA DISPARITÀ DIVIENE CONFLITTO

SETTEMBRE
STRANA POLITICA

OTTOBRE
SENZA SMETTERE DI ASCOLTARE

NOVEMBRE
LETTERE TESSUTE

DICEMBRE
INTORNO ALLE EMILIE (E-MAIL)



AGOSTO

QUANDO LA DISPARITÀ DIVIENE CONFLITTO

Barcellona, 26 giugno 1938
Amica Rosa Chacel,
Quasi un anno dalla tua lettera, me ne sono accorta mettendo la data,
perché altrimenti non so cosa sia un anno, né un giorno. [...] Tante,
innumerevoli volte mi sono messa a scriverti, ma la tua lettera era troppo
vicina, solida, tagliente, con i suoi spigoli talmente affilati che per
forza dovevo o inciampare e ferire, o piegare, o schivare. Siccome niente
di ciò mi era gradito né forse conveniente, non lo facevo. Oggi, sono
passate tali cose, e sto nel luogo - se luogo può chiamarsi - in cui niente
di ciò importa, e l'unica cosa che resta è la tua stessa esistenza. E ad
essa mi rivolgo. [...] Voglio dire che ti ho assolutamente presente e che
voglio unicamente scriverti in caso non potessi più farlo, perché tu sappia
di me, qualora fosse l'ultima volta. È tutto. Che lo sappia da me
direttamente. [...] Non voglio discutere con te. Poiché il cammino percorso
non mi porta a darti ragione; in ogni caso, si tratta di ragione, bè, ma
nient'altro, e per te questa è ben poca cosa. Vedi dunque che il mio
atteggiamento continua a essere estremamente diverso dal tuo, il che vuol
dire che le stesse ragioni in me sono una cosa differente in te [...].(1)

La filosofa Maria Zambrano (1904-1991) scrive queste parole in pieno
conflitto. Non mi riferisco tanto alla Guerra Civile spagnola, che pure
c'era, ma a quello attraversato dalla sua relazione con la scrittrice Rosa
Chacel (1898-1994), come ci mostra questa lettera. Non conosco esattamente i motivi delle loro divergenze - per tutto si trovano motivi -, quello che mi sembra rivelatore è la resistenza alla rottura che il brano evidenzia.
In esso appare chiaro che a Zambrano non importa di avere più ragione. La
sua ragione, la sua lucidità sta nell'essere consapevole del bisogno che ha
della sua amica, e per questo non lascia che si perda la relazione con lei.
I movimenti che le due fecero in questo momento critico permisero che anni
dopo la stessa disparità esistente tra loro si manifestasse in quest'altra
maniera:

Roma, 31 agosto 1953
Rosa cara,
questa mattina mi giunse per un prodigio la tua lettera [...]. Bè, l'ho
letta a lunghe sorsate, che mi riempivano la bocca e la gola come si beve
un bicchiere di acqua pura, fresca e pulita dopo che quasi si era
dimenticato di poter bere un'acqua così. E un po' di quest'acqua mi corse
agli occhi, me ne resi conto nel piegarla tra le dita come un fazzoletto di
filo usato da qualcuno che amiamo molto e che si ripone; queste cose, lo
sai, ormai non ci sono più. Bè, desideravo dirti tutto, sì, anche quello
che ancora forse non mi sono detta, e, soprattutto, quello che non so.
Perché sempre ho creduto che tu sapessi di me più di me, adesso me ne
rendo conto, e speravo da te le parole essenziali. Eri una di quelle poche
persone dalle quali aspettavo sempre non parole ma rivelazione. Quando ti
leggo è lo stesso. E mai mi deludi, se non unicamente che non sia di più.
[...] A che scopo nascondere che per tutto questo tempo ho aspettato una
lettera da te, sì? Ogni volta che incontravo qualcuno che poteva dirmi
qualcosa di te gli chiedevo avidamente, ogni volta mi hanno lasciata
assetata. E chi a Parigi cominciò a dirmi "benché Lei le sia contro o
nonostante i loro atteggiamenti siano antagonistici"...? Santo Dio! "Lei
dovrà ammettere che ha molto talento"... Vedi tu, questo è l'esilio. (2)

Non è facile rendersi conto di quello che si sta mettendo in gioco in un
conflitto: calcolare quale sarà il suo costo in vite umane, qual è il vero
motivo che lo ha generato. Proteggere il mondo dal terrorismo
internazionale o controllare gli oleodotti? Disaccordo o invidia? A Maria
Zambrano costò un anno intero di silenzio chiarirsi fino a che punto le
fosse imprescindibile la relazione con Rosa Chacel. Vide giusto, a
giudicare dalla innnegabile forza che continuarono a darsi vicendevolmente.
L'esilio, aggiungo io, è rinunciare a "che tu sappia da me direttamente".
Esiliarsi nell'apparentemente confortevole ma debilitante terreno
dell'autocompiacimento. E lo so, perché ci sono passata.

ANA LOZANO VALVERDE

(1) María Zambrano, Cartas a Rosa Chacel, Madrid, Cátedra, 1992.
(2) Nello stesso libro.